Violenza a Nantes, polizia ammazza giovane di colore
A Nantes da un paio di giorni sono scoppiati tumulti violenti che ricordano molto quelli accaduti qualche anno fa nelle banlieue di Parigi. Il nome di Bubakar a tutti quelli che vivono al di fuori della Francia dirà poco o nulla, ma il suo nome non è molto lontano dai nomi italiani anch’essi vittime delle forze dell’ordine, anch’essi ammazzati durante un controllo che in teoria dovrebbe essere una delle prassi meno pericolose alla quale può incorrere il comune cittadino, ma molte volte non è così.
Bubakar muore la notte del 3 Luglio a Nantes raggiunto da un colpo di pistola sparato da un agente della Crs, la polizia antisommossa; la morte di Bubakar ha dato subito voce al malessere di una parte della popolazione che si è riversata in strada.
I fatti avvengono nel quartiere di Breil, durante un controllo effettuato da parte di una pattuglia della Crs, controlli effettuati in seguito ai reati commessi precedentemente in una delle strade del quartiere; come sempre accade in questi casi le versioni delle due parti non convergono minimamente: alcune fonti citate da Tf1 dicono che la vettura sulla quale si trovava Bubakar ha effettuato una manovra per sottrarsi al controllo della polizia che ha risposto al fuoco visto che dalla vettura erano partiti degli spari che hanno colpito al ginocchio uno degli agenti, il collega ha risposto al fuoco colpendo mortalmente alla carotide il giovane.
Diversa la versione del quotidiano Liberation che non parla di colpi sparati dalla vettura né di manovre per sottrarsi al controllo; durante l’operazione uno degli agenti sarebbe stato colpito al ginocchio dalla portiera dell’auto, notando qualcosa di sospetto gli agenti hanno intimato all’autista di scendere dall’auto per essere portato in commissariato, ma Bubakar facendo finta di scendere dall’auto ha colpito un poliziotto, lo stesso che era stato colpito in precedenza al ginocchio al che interviene il collega che ha fatto fuoco uccidendo il ragazzo.
L’organismo di vigilanza della polizia francese ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto e per cercare di capire meglio la dinamica dell’uccisione, anche la sindaca della cittadina francese, Johanna Rolland, ha affermato che si deve fare luce al più presto su quanto accaduto. Intanto l’omicidio ha scatenato una rivolta nei quartieri di Malakoff e Dervalliers, sono state incendiate delle auto, frantumate vetrine e dato alle fiamme un centro paramedico.
La stampa locale ha dato voce agli abitanti del quartiere che però sono di un parere molto diverso rispetto alla vulgata ufficiale; sono molti gli abitanti a conoscere Bubakar, un ragazzo che non ha mai avuto problemi con la legge e che nel quartiere era ben voluto da tutti. Molti hanno dichiarato che il controllo della Crs era in corso da parecchi minuti e che non c’erano state avvisaglie o battibecchi con gli agenti, ad un certo punto il giovane ha spostato la sua auto ma stando alle testimonianze non avrebbe toccato l’agente. Molti hanno visto l’accaduto ed hanno raccontato che il ragazzo era pacifico, immobile e che il poliziotto avrebbe sparato a bruciapelo colpendolo al collo.
Ancora una volta a farne le spese sono le periferie già teatro in passato di altri fatti simili; molte volte questi quartieri sono stati al centro di tristi avvenimenti che hanno dato poi il via a rivolte violente; la polizia in questi contesti è particolarmente brutale visto che usufruisce del favore di leggi contro il terrorismo che gli permettono di adottare comportamenti molto poco democratici.
di Sebastiano Lo Monaco