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Israele e l’incubo iraniano-libanese

Tra i timori di un potenziale attacco missilistico iraniano, la Commissione per l’energia atomica di Israele (Iaec) sta prendendo misure non specificate per fortificare e salvaguardare i due reattori atomici del Paese, ha riportato la scorsa settimana il quotidiano israeliano Haaretz.

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Centrale nucleare di Dimona

I servizi di sicurezza israeliani ritengono che Teheran ed Hezbollah considerino gli impianti nucleari di Dimona e Soreq come obiettivi principali in una futura guerra. La commissione ha recentemente tenuto una esercitazione simulando un attacco missilistico su uno dei reattori e azioni per prevenire successive perdite radioattive.

Recentemente sono state svolte simulazioni ed esercitazioni sul campo in cui sono state evacuate le strutture. Gli scienziati nucleari nell’entità israeliana hanno discusso gli studi in cui sono descritti in dettaglio cosa accadrebbe se un missile colpisse uno dei reattori.

La ricerca dello scorso anno, pubblicata sul Journal of Nuclear Engineering and Radiation Science, ha scoperto che un missile Scud entro un raggio di 115 piedi dal reattore potrebbe danneggiare la sua cupola protettiva e causare una perdita di gas radioattivo, oltre a interrompere i suoi sistemi di raffreddamento.

L’anno scorso, il segretario generale di Hezbollah, Sua Eminenza, Sayyed Hassan Nasrallah, ha dichiarato che il suo movimento avrebbe preso di mira il reattore nucleare di Dimona, che ha definito “antiquato” e quindi “non è necessario colpire con una forza maggiore”.

I militari di Israele credono che Hezbollah possieda tra 100mila e 150mila tra missili e razzi a corto e medio raggio, oltre a diverse centinaia di missili a lungo raggio, secondo quanto riportato da I24 News.

Israele non chiuderà Dimona

Il regime israeliano ha dichiarato di non avere intenzione di chiudere la struttura di ricerca nucleare di Dimona costruita 54 anni fa, nonostante la sua età e svariati problemi strutturali. L’entità sionista ha già investito più di due miliardi di dollari in preparazione di un possibile attacco contro l’Iran.

di Redazione

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