Iran – Il vice presidente della National Iranian Radio and Television (Irib) ha affermato che più di 250 stazioni televisive e radiofoniche persiane stanno prendendo di mira il governo islamico dall’esterno del Paese.
Parlando durante una visita nella provincia del Golestan per inaugurare una stazione radio digitale, il vicepresidente dell’Irib, Ali Darabi, ha affermato che l’organizzazione iraniana della radio e della televisione mira a promuovere i valori della Rivoluzione Islamica, confrontarsi con le minacce dei media stranieri e le false notizie tese a screditare la Repubblica Islamica. Darabi ha dichiarato che oltre alle minacce provenienti dal mondo virtuale, l’establishment islamico in Iran è preso di mira da più di 250 stazioni televisive e radiofoniche in lingua Farsi.
Molti attacchi e censure contro la Repubblica Islamica arrivano anche attraverso i social. Instagram ha di nuovo chiuso la pagina del maggiore comandante della Forza Quds dell’Iran, Qassem Soleimani, una mossa inspiegabile che ha suscitato forti proteste in tutto il mondo. Il social media non ha fornito spiegazioni circa la chiusura dell’account che aveva decine di migliaia di follower. Questa è la terza volta che Instagram chiude l’account del generale Soleimani. Con grande sorpresa, la rete di social media ha anche cancellato il post del generale Soleimani sull’annientamento del gruppo terroristico Isil.
Lo scorso mese, in diverse città sono iniziate numerose proteste pacifiche per i risentimenti economici, ma queste manifestazioni hanno cambiato colore sospettosamente e sono diventate violente quando gruppi di partecipanti, alcuni dei quali armati, hanno lanciato attacchi contro proprietà pubbliche, stazioni di polizia e siti religiosi. Più di una dozzina di persone sono state uccise nelle violenze, tra cui due bambini, poliziotti e semplici cittadini vittime della violenza di manifestanti armati.
di Redazione
