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Gaza, bambina palestinese muore per mancanza di farmaci

Una bambina palestinese è morta martedì scorso all’ospedale al-Hilal al-Emarati nella Striscia di Gaza, a causa della mancanza di una speciale medicina respiratoria che aiuta i neonati prematuri a respirare normalmente.

Munir al-Barash, funzionario del ministero della Sanità, ha dichiarato in una conferenza stampa che la bimba di cinque giorni, Hadia Abu Hilal, è morta nell’infermeria per la mancanza di “Calfactant”, che viene somministrato direttamente nei polmoni del bambino attraverso un tubo di respirazione collegato a un ventilatore. Questo tipo di farmaco è uno dei tanti farmaci vitali che sono esauriti nella Striscia di Gaza.

L’Onu ha riferito che il sistema sanitario nella Striscia di Gaza è sull’orlo di un collasso, mentre una crisi dell’elettricità minaccia un blackout totale. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), gli ospedali nell’enclave costiera dovranno affrontare un blackout totale entro la fine di febbraio. L’organismo delle Nazioni Unite ha lanciato un appello urgente per la raccolta di fondi per mantenere in funzione i generatori di emergenza. L’Oms afferma anche che almeno 200 tra bambini e adulti nelle unità di terapia intensiva e decine di pazienti in attesa di interventi chirurgici sono in pericolo di vita.

Il regime israeliano ha imposto un blocco di terra, di mare e di aria nella Striscia di Gaza. Tel Aviv impone anche dazi sull’importazione di carburante che sono permessi a Gaza solo attraverso l’Autorità palestinese in Cisgiordania.

di Redazione

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