Sciiti e sunniti vivono in pace in un villaggio della Cambogia
In un piccolo villaggio cambogiano di duemila anime, gli sciiti e i sunniti sono riusciti a trovare stabilità e pace per poter convivere insieme, contrariamente alla maggior parte dei Paesi mediorientali. Il villaggio Vihear Sambo si trova nella provincia di Tboung Khmum e fin dalla nascita i suoi abitati hanno praticato principalmente la fede sunnita.
Tuttavia, le cose hanno iniziato a cambiare negli ultimi anni 2000 quando l’Islam sciita iniziò a diffondersi nella regione grazie all’aumento delle conversioni attraverso l’opera di Mahamed Zin, un predicatore sciita che si rifugiò, in un primo momento, in Francia per fuggire dalle atrocità degli anni Settanta e successivamente si recò in Iran dove studiò e abbracciò la fede e le pratiche sciite.
Inizialmente, l’azione del predicatore portò la comunità a dividersi internamente: infatti, i sunniti più ortodossi non riconoscevano le funzioni degli sciiti e i luoghi di preghiera erano separati gli uni dagli altri. Nonostante le tensioni iniziali, le relazioni tra sciiti e sunniti iniziarono a migliorare nel 2014. I due diversi gruppi trovarono il loro punto in comune nelle difficili esperienze vissute durante le atrocità e le tragedie della storia moderna cambogiana. Questo portò gli abitanti ad avvicinarsi gli uni agli altri, di fatti, nel villaggio non si è mai verificato l’evoluzione di un conflitto settario.
Il villaggio ha una popolazione di circa duemila abitanti, composta interamente da musulmani Cham, i quali si suddividono a loro volta in una maggioranza sunnita con circa 340 famiglie e una minoranza sciita con circa 42 famiglie. La suddivisione della comunità di Vihear Sambo nelle due principali fedi islamiche dà rilevanza ai due rispettivi leader, entrambi i quali sono orgogliosi del fatto che la loro comunità sia riuscita a trovare stabilità e pace nello stesso villaggio nonostante le differenze dottrinali. Questa è una situazione insolita nella regione.
L’imam sunnita afferma che nonostante le differenze settarie all’interno della comunità, le relazioni tra i due gruppi sono notevolmente migliorate negli ultimi anni. Inoltre, comparando Vihear Sambor agli altri villaggi della regione, il suo paese è l’unico ad avere un così altro numero di sciiti, restando pur sempre una minoranza.
Sebbene negli ultimi anni i due gruppi hanno iniziato a frequentare alcune reciproche cerimonie, come i matrimoni, altre feste restano tuttora separate. Infatti, l’imam sunnita ci tiene a puntualizzare che le famiglie che erano sunnite prima dell’arrivo del predicatore sciita Mahamed Zin hanno iniziato a pregare in luoghi separati a seguito della loro conversione.
Anche Seth Math, il capo della comunità sciita, conferma che nel villaggio i due gruppi riescono a convivere in pace pur seguendo ideologie differenti della fede islamica. Egli ha studiato la fede sciita in un’università iraniana e sostiene di essere giunto alla conclusione di considerare la dottrina sciita la morale più alta e grande per ogni musulmano. Questa rappresenta la motivazione principale della sua opera di predicazione e conversione.
All’interno del villaggio, quando il suo gruppo decise di convertirsi all’Islam sciita, in un primo momento la comunicazione con i sunniti si irrigidì, ma con il passare del tempo le relazioni tornarono ad un’atmosfera pacifica. Inoltre, la comunità sciita sta costruendo una propria scuola e una propria moschea. Rilevante è l’aiuto di tre insegnanti religiosi che, dopo la loro esperienza formativa in Iran, stanno insegnando ai bambini le nozioni dell’Islam sciita apprese nelle università iraniane.
La condizione di convivenza pacifica tra sunniti e sciiti di questa piccola realtà, purtroppo, non rispecchia la situazione mediorientale, dove le differenze settarie, ma soprattutto le ingerenze straniere, sono alla base di molte tensioni e conflitti.
di Alessia Biella