Crisi dell’elettricità nella Striscia di Gaza
L’Onu ha riferito che il sistema sanitario nella Striscia di Gaza è sull’orlo di un collasso, mentre una crisi dell’elettricità minaccia un blackout totale. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), gli ospedali nell’enclave costiera dovranno affrontare un blackout totale entro la fine di febbraio.
L’organismo delle Nazioni Unite ha lanciato un appello urgente per la raccolta di fondi per mantenere in funzione i generatori di emergenza. L’Oms afferma anche che almeno 200 bambini e persone nelle unità di terapia intensiva e decine di pazienti in attesa di interventi chirurgici sono in pericolo di vita.
Il regime israeliano ha imposto un blocco di terra, di mare e di aria nella Striscia di Gaza. Tel Aviv impone anche dazi sull’importazione di carburante che sono permessi a Gaza solo attraverso l’Autorità palestinese in Cisgiordania.
Nei giorni scorsi, gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato nuovi attacchi contro la Striscia di Gaza dopo il presunto lancio di razzi dall’enclave assediata. I caccia israeliani hanno condotto almeno quattro raid aerei su terreni agricoli nella provincia meridionale di Rafah. Altri due attacchi aerei nella stessa regione hanno danneggiato almeno un edificio.
Tel Aviv sostiene che le incursioni arrivano dopo che tre missili sono stati lanciati nei territori palestinesi di Gaza. È l’ultima di un’ondata di attacchi israeliani contro l’enclave assediata da quando il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha intensificato le tensioni riconoscendo Gerusalemme come capitale di Israele.
In una dichiarazione rilasciata la scorsa settimana, Hanan Ashrawi, membro del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha condannato la decisione di Trump del mese scorso, di riconoscere Gerusalemme al-Quds come la “capitale” di Israele e spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv alla città occupata.
di Redazione