Pesco: alleanza militare Ue separata dalla Nato
L’Unione europea ha dato il via libera alla Pesco, una nuova alleanza militare con una struttura separata rispetto alla Nato, segnando una spaccatura tra Washington e Bruxelles. La nuova Cooperazione strutturata permanente nasce da un accordo firmato lunedì scorso da 23 dei 28 membri dell’Unione europea per la creazione di una forza militare congiunta. Pesco consentirà agli Stati membri di sviluppare capacità di difesa congiunte, di investire in progetti condivisi e migliorare l’efficacia operativa. Inoltre il Fondo europeo di difesa, creato dalla Commissione europea nel giugno di quest’anno, promuoverà progetti di collaborazione nel campo della ricerca e nello sviluppo di prototipi con l’obiettivo di ideare nuove tecnologie di difesa.
L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha definito quello in corso un “momento storico che consentirà agli Stati membri di utilizzare l’economia dell’Ue per soddisfare il divario nell’ambito della difesa e della sicurezza”. L’accordo, dal valore di circa 6 miliardi di dollari, entrerà in vigore a dicembre, dopo che i membri firmatari saranno legalmente vincolati e potranno partecipare ai progetti sotto l’egida della Pesco.
Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, aveva chiesto un’Europa più forte dal punto di vista della difesa. “Occorre prendere seriamente le disposizioni del trattato che consentono ai Paesi europei di costruire una difesa europea comuna. Non è per tutti, ma i Paesi che lo vogliono dovrebbero poter essere incoraggiati a farlo”, aveva dichiarato Juncker nel 2014.
Difesa: chi è nella Pesco e chi no
Germania e Francia sono i grandi promotori europei dell’iniziativa e da tempo stanno concentrando notevoli sforzi per la creazione di una forza armata congiunta e permanente all’interno dell’Ue. La Gran Bretagna, invece, da sempre contraria alla creazione di una forza militare paneuropea ha deciso di non far parte dell’accordo. Decisione assolutamente in linea con la Brexit e con il ruolo di principale alleato Usa in Europa. Anche Danimarca, Irlanda, Portogallo e Malta hanno rinunciato, mentre l’Austria ha aderito all’ultimo momento.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha più volte chiesto un maggiore impegno dell’Unione europea dal punto di vista militare, considerando non sufficiente l’impegno dell’Ue all’interno della Nato. Queste affermazioni hanno creato una serie di malumori che sono scaturiti, appunto, in questa nuova difesa europea strutturata e permanente.
di Irene Masala