Sicilia. La prepotenza entra in scena a Niscemi
Notte lunga e movimentata a Niscemi. All’una del mattino un messaggio su un network, dà l’allarme, sono stati avvistati sulla SS. 417 che da Catania conduce a Gela, in direzione c.da Ulmo a Niscemi, diversi camion scortati da un gran numero di mezzi della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Fra questi vi sono anche due gru, una delle quali è proprio l’enorme braccio che servirà a sollevare e montare le tre parabole del Muos, sulle basi già predisposte.
Scattato l’allarme, il tam-tam è stato immediato. Un centinaio di semplici cittadini e di appartenenti ai Comitati No Muos di mezza isola (sono giunti anche da Ragusa e Catania), si è recato nei pressi di uno degli accessi alla base, quello a cui si accede dalla Caltagirone-mare, zona conosciuta come “Terrana” ed è riuscito ad intercettare i mezzi.
I dimostranti hanno cercato di opporre resistenza alla loro avanzata, alcuni di loro si sono incatenati e distesi in terra, ma sono stati sollevati di peso e spostati dalla polizia presente sul posto.
I dimostranti hanno opposto una forte resistenza e sono volati insulti in direzione delle forze dell’ordine, ma, immediatamente strattonati e “manganellati”, hanno dovuto farsi da parte per lasciar passare i mezzi.
Il tutto è successo ad appena due giorni dalla dichiarazione del Ministro
Cancellieri sull’ importanza strategica e militare della base americana, e all’indomani di una assemblea dell’ARS che ha lasciato delusi i Comitati No Muos dell’isola.
Questi si aspettavano un blocco immediato dei lavori alla base, cosa che regolarmente e perfettamente in stile con uno Stato che non considera minimamente la salute di noi siciliani.