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Israele e la complessa situazione dei coloni

La popolazione ebraica in Cisgiordania, o nei territori palestinesi occupati, è aumentata di circa 330mila persone e negli ultimi trent’anni sono stati costruiti almeno otto nuovi insediamenti, considerati illegali secondo il diritto internazionale. Attualmente sono più di 380mila i cittadini israeliani che scelgono quotidianamente di vivere in Cisgiordania, e il 40% di essi vive fuori dai blocchi residenziali degli insediamenti. Secondo l’inchiesta effettuata dal quotidiano israeliano Haaretz, negli ultimi anni numerosi politici hanno pensato a come poter usare la risorsa di tanti coloni israeliani residenti nelle colonie.
Da una parte, gli insediamenti rendono praticamente impossibile la soluzione a due Stati, eliminando di fatto la continuità territoriale dell’ipotetico stato palestinese. Dall’altro, l’ipotesi di un evacuazione di massa di tutti i coloni sarebbe infattibile da un punto di vista politico e logistico: al momento circa 170.000 cittadini israeliani vivono in Cisgiordania al di fuori degli insediamenti.
Nel 2015 circa 214mila settler vivevano negli insediamenti israeliani, mentre 170.000 vivevano fuori dai blocchi abitativi degli insediamenti, in circa 106 avamposti. Un avamposto è normalmente la fase preliminare di una colonia, la maggior parte dei quali sono considerati illegale anche dal governo israeliano.

Grafico Haaretz su aumento dei coloni israeliani in CisgiordaniaGrafico Haaretz su aumento dei coloni israeliani in Cisgiordania

Nuove unità abitative per i coloni di Beit El

Quello degli insediamenti è uno dei più grandi ostacoli attuali alla ripresa dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, tanto che persino l’amministrazione Usa si è opposta alla creazione di nuove colonie. Ciò nonostante, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato giovedì la costruzione di 300 unità abitative nell’insediamento di Beit El entro settembre. I residenti di Beit El avevano creato un accampamento di tende a Gerusalemme per protestare contro il rifiuto del governo di costruire altre case nell’insediamento. All’inizio di questo mese il comitato di pianificazione e costruzione civile dell’Idf (Israel Defence Forces) ha approvato la costruzione di 2.100 unità abitative in tutta la Cisgiordania, chiudendo in un vicolo cieco qualsiasi possibile soluzione al conflitto.
di Irene Masala
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