L’Iran è pronto a inviare truppe in Siria per monitorare il rispetto dell’accordo del 4 maggio con la Russia e la Turchia per creare quattro “zone de-escalation” nel territorio assediato.
“Se sono previste le condizioni necessarie, le forze devono essere spedite dai tre Paesi che rispettano il cessate il fuoco”, ha dichiarato ieri il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qassemi nel corso di una conferenza stampa a Teheran.
Osservazioni analoghe sono state fatte da Ali Shamkhani, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale iraniano e coordinatore di alto livello sulla Siria. “Se l’Iran è invitato a prendere nuove azioni in Siria, come l’invio di truppe per mantenere l’ordine e la sicurezza nelle zone di de-escalation, noi siamo pronti a prenderle in considerazione”, ha dichiarato Shamkhani durante un’intervista con il giornale russo Kommersant.
Il 4 maggio, la Russia, l’Iran e la Turchia hanno firmato un documento nel corso del quarto round di colloqui siriani ad Astana, in Kazakhstan, per formare quattro “zone de-escalation” in Siria.
L’accordo, che ha una durata iniziale di sei mesi, prevede una pausa dei combattimenti, compresi attacchi aerei governativi, e le consegne senza nessuna difficoltà od ostilità di aiuti umanitari nelle quattro zone principali ancora detenute dai “ribelli” non affiliati con lo Stato islamico.
Le “zone de-escalation”, che sono aree dove i civili siriani sfollati possono tornare volontariamente, includono la provincia settentrionale di Idlib, la provincia centrale di Homs, la regione orientale di Ghouta (Damasco), e la Siria meridionale lungo il confine giordano.
di Redazione
