Termina lo sciopero della fame, Israele accorda le richieste
Le autorità israeliane hanno accettato un accordo con i prigionieri palestinesi in sciopero della fame da 40 giorni. Issa Qaraqe, il capo del Comitato palestinese per gli Affari dei Prigionieri, ha confermato oggi il raggiungimento dell’accordo.
La portavoce di Israel Prison Service, Nicole Englander ha dichiarato che l’accordo è stato raggiunto dopo i colloqui tra Tel Aviv da una parte e l’Autorità palestinese e il Comitato internazionale della Croce Rossa dall’altro.
Più di 1.600 prigionieri palestinesi hanno partecipato allo sciopero della fame che ha avuto inizio il 17 aprile scorso. Lo sciopero è stato condotto da Marwan Barghouti, leader del movimento Fatah.
I prigionieri hanno iniziato lo sciopero della fame per protestare contro le dure condizioni di prigionia. Chiedevano l’aumento delle visite delle famiglie, l’installazione di telefoni pubblici in tutte le carceri per consentire la comunicazione con i parenti e l’assistenza sanitaria. Alcuni prigionieri sono stati privati dell’acqua durante periodi di malattia.
Israele detiene nelle sue prigioni più di settemila prigionieri palestinesi, tra i quali molti bambini. L’inazione delle organizzazioni internazionali a fronte di condizioni di detenzione disumane dei palestinesi ha provocato numerose proteste in tutto il mondo.
Attualmente, almeno 750 i prigionieri palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane senza aver sostenuto alcun processo. Il governo israeliano continua a violare la Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla detenzione amministrativa. Questa misura è una sorta di detenzione senza processo che permette al regime di Tel Aviv di incarcerare i palestinesi per un massimo di sei mesi, prorogabili a tempo indeterminato.
di Redazione