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I migranti, Il gelo e la vergogna europea

Il gelo e il freddo ogni qual volta si presentano vengono accolti con la solita e stupida sorpresa che non dovrebbe sorprendere per nulla. Se nel territorio italico assistiamo a scene degne da Paese fermo all’età pre feudale, in Europa si assiste alla vergognosa ed ignobile scena dei migranti lasciati in condizioni totalmente ignobili. Che il continente europeo non fosse in grado di assistere la benchè minima emergenza è risaputo, ma a vedere certe immagini come quelle di Belgrado, c’è da restarne schifati.

migrantiLa condizione dei migranti e dei rifugiati, in Europa, che sono costretti a vivere in condizioni da bestie è molto critica. A lanciare l’allarme è l’associazione Save the Children che senza mezzi termini ha affermato che se non si agisce in tempo ed in modo appropriato, migranti, rifugiati e bambini possono incorrere ad una morte per congelamento. Le nevicate e le temperature bassissime di questi giorni che hanno colpito i Balcani e la Grecia, hanno peggiorato una situazione già devastante di suo.

Save the Children, ad oggi, ha affermato che i morti a causa del gelo sono più di 40. A soffrire le temperature, senza avere la possibilità di accedere a nessuna fonte di calore o ad un riparo, sono per lo più bambini e neonati. Si legge nel comunicato che molti si trovano a vivere in campi assolutamente inadatti, non attrezzati, abbandonati e all’aperto, completamente ricoperti di neve. A Belgrado, i rifugiati che sono circa 1.200, hanno cercato di ripararsi alla meno peggio presso edifici e magazzini abbandonati.

Le temperature che hanno creato tanto disagio ai migranti, negli ultimi giorni sono scese sino ai dieci gradi sotto lo zero. I tentativi di ripararsi in edifici fatiscenti non hanno sortito l’effetto sperato in quanto, gli edifici, non sono previsti di infissi, letti, acqua, servizi igienici ed i fuochi che sono stati accesi per riscaldare creano il rischio di incedi incontrollati. Molti di questi disperati non hanno guanti, scarpe, giubbotti adatti ad affrontare il clima rigido. Si vedono, nelle immagini provenienti da Belgrado e dalla Grecia, gente con calzature estive camminare in mezzo alla neve. Numerosi sono i casi di congelamento. Le condizioni igieniche sono allo stremo e se non è azzardato fare un paragone, sembra di rivedere le immagini che tanto sconvolsero il mondo durante la seconda guerra mondiale. Gente in mezzo alla neve, alla ricerca di cibo e senza niente addosso. La storia insegna, ma non ha alunni.

Per ricercare le cause di tutto questo scempio bisogna andare a rivedere l’accordo tra l’Ue e la Turchia, che ha lasciato le persone in condizioni disperate. Le misure messe in atto da quest’accozzaglia di Stati, che hanno l’ardore di definirsi “Unione Europea”, non sono in grado di gestire l’emergenza. In Grecia, migliaia di migranti e rifugiati si trovano bloccati in ex capannoni industriali che non hanno nessuna idonietà all’accoglienza. Più di 16mila rifugiati, lasciati da soli, vivono in campi affollati, all’aperto oppure in tende già crollate a causa delle copiose nevicate.

A portare lo scempio ad un livello ulteriore di vergogna c’è il caso di Moria, il centro di detenzione sull’isola di Lesbo. Qui, oltre 4mila persone sono stipate come succedeva anni fa in un altro famoso campo, dietro il filo spinato, in una struttura che ne potrebbe ospitare solo 2.000. Ad oggi, l’unico metodo per sistemare le cose sarebbe lo snellimento delle procedure delle richieste d’asilo e di ricollocamento in altri Paesi europei.

Si continuano a lanciare allarmi che rimangono del tutto inascoltati, oltre Save the Children, a lanciare l’allarme sulle condizione dei migranti è l’Unhcr, che, si legge nel comunicato, le condizioni invernali non hanno fatto altro che peggiorare una situazione già grave di suo. I paesi sulla rotta dei Balcani stanno continuando a respingere indietro migranti e rifugiati. In molti casi sono stati segnalati abusi da parte della autorità che hanno confiscato i cellulari, in molti casi distrutti,  privandoli della possibilità principale che è quella di mettersi in contatto con i familiari e di chiedere aiuto. Altri oggetti di prima necessità sono stati sequestrati, esponendoli ancora maggiormente alle intemperie. Pratiche naziste ed inaccettabili che se in passato hanno creato indignazione, al giorno d’oggi trovano il plauso di tantissimi indegni esseri che di umano non hanno nulla.

di Sebastiano Lo Monaco

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