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Lo sterminio degli immigrati nel deserto Usa

Gli agenti federali dell’Us Border Patrol hanno causato la morte di migliaia di immigrati clandestini che attraversavano il confine con il Messico; è la denuncia di “No More Deaths”, un gruppo di attivisti con sede in Arizona.

muroSecondo il rapporto, non si tratta di episodi isolati ma di una strategia pianificata che usa il deserto come arma. Gli agenti inseguono gli immigrati che tentano di passare il confine, spingendoli nel deserto del sud-ovest degli Usa, ormai divenuto un cimitero di dispersi. “No More Deaths” ha accusato la Us Border Patrol di ostacolare sistematicamente ogni aiuto umanitario agli immigrati e di discriminarli, negando ogni soccorso quando si trovano in condizione di pericolo.

Stando al primo dei tre rapporti che documentano gli abusi dell’Agenzia federale, il fenomeno della scomparsa di immigrati clandestini nelle terre selvagge al confine fra gli Stati Uniti e il Messico, ha assunto dimensioni tali da divenire un crimine di portata storica perpetrato apertamente e risaputo da tutti. Anche se per comprensibili ragioni è assai difficile tenerne il conto, secondo stime largamente per difetto si parla di decine di migliaia di persone scomparse così nelle aree di confine, almeno 1200 documentate lo scorso anno.

“No More Deaths” accusa in maniera circostanziata gli Us Border Patrol di dare la caccia agli immigrati usando metodi di estrema brutalità; gravi lesioni o la morte sono considerate come ovvie conseguenze messe in conto da un sistema di controllo che usa il deserto come deterrente e soluzione al problema immigrazione.

Chi è scoperto finisce a marcire in un centro di detenzione; i desaparecidos, e si contano a migliaia, finiscono a calcinare le loro ossa nel deserto perché in pochi, anche se i loro resti vengono ritrovati, sono portati in un obitorio per avere una sepoltura. Ciononostante, ogni giorno altri immigrati scompaiono tentando la sorte in quelle terre selvagge, inseguendo il sogno bugiardo dell’”american dream”, che li accoglie mostrando il suo vero volto inumano.

La Us Customs and Border Protection, organismo federale da cui dipende la Us Border Patrol, ha rilasciato una dichiarazione in cui si discolpa, addossando le tantissime morti ai contrabbandieri. Una dichiarazione zeppa di belle parole sui valori della vita umana e sulla collaborazione fra le varie agenzie per l’educazione dei potenziali immigrati intenzionati a passare il confine illegalmente.

Peccato che nessuno l’abbia letta a quella gente mentre veniva spinta a morire nel deserto.

di Salvo Ardizzone

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