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Elezioni Spagna: la Destra forma il Governo

elezioni SpagnaIn Spagna, dopo 10 mesi e due elezioni, il leader del Partito Popolare Mariano Rajoy ha ottenuto la fiducia del Congresso per il suo Governo, grazie all’astensione dei Socialisti del Psoe. È un Governo di minoranza che ha ottenuto 170 voti su 350, il più debole della storia recente della Spagna.

Per permettere la sua formazione, la vecchia guardia del Psoe ha estromesso il giovane leader Pedro Sanchez, che per non appoggiare Rajoy, né rompere l’unità del partito, ha preferito dimettersi da deputato, annunciando al contempo la sua nuova candidatura a segretario, appellandosi ai militanti del partito inferociti contro i maneggi dei vecchi manovratori come Felipe Gonzales, che hanno affossato la sua opposizione ai Popolari.

Quella che ha portato alla defenestrazione di Sanchez, è stata infatti un’operazione di potere della vecchia guardia socialista, che spera di tenere in ostaggio dall’esterno un Governo debole e sotto scacco, senza condividerne l’impopolarità per le nuove misure lacrime e sangue che sta per mettere in atto sotto la dettatura di Bruxelles (leggi Berlino).

Per la Spagna s’annuncia un periodo travagliato: Rajoy sarà chiamato a pilotare un Governo di minoranza, sotto il costante ricatto dei vecchi potentati socialisti, per applicare l’ennesimo programma improntato a quella “austerità” che, se è vero che ha smosso il Pil, lo ha indirizzato tutto a beneficio di una piccola frazione della popolazione, aggravando a dismisura le diseguaglianze e il disagio sociale di vastissime fasce condannate alla scelta fra precarizzazione o disoccupazione.

La decisione socialista è stata condannata come un tradimento da Izquierda Unida, dagli Indipendentisti catalani e da Podemos, ma è stata proprio Podemos, e soprattutto il suo leader Pablo Iglesias, che con le sue posizioni ha impedito la formazione del Governo che Sanchez aveva tentato di costruire con le sinistre. L’ennesima occasione persa per l’immaturità dei populisti.

L’investitura di Rajoy, che sarà formalizzata venerdì dinanzi al re Felipe VI°, ha innescato le proteste di una piazza che sa bene a quali altri sacrifici sarà chiamata. Per la Spagna, ridotta dai Popolari a colonia tedesca, i giorni bui saranno ancora lunghi.

di Redazione       

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