Colombia, raggiunto accordo definitivo tra Farc e Governo
di Redazione
Dopo tre anni e mezzo di faticosi negoziati, giovedì 23 è stato raggiunto l’accordo definitivo tra le Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) ed il Governo di Bogotà; l’annuncio è stato dato a l’Avana, alla presenza del presidente colombiano Juan Manuel Santos e del comandante delle Farc Rodrigo Londono “Timoshenko”, oltre che del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e diversi capi di Stato fra cui Raul Castro e Nicolas Maduro. La sigla sui documenti sarà apposta a luglio.
Finisce così una guerra iniziata nel 1964, che ha causato oltre 220mila morti, almeno 45mila desaparecidos e circa sette milioni di sfollati. Alla notizia, a cui i media colombiani hanno dato il massimo risalto, la popolazione è scesa nelle strade per festeggiare.
Nel corso dei colloqui di pace erano già state raggiunte intese parziali sulla rimozione delle mine, sulla riforma agraria e sulla giustizia di transizione da applicare agli ex combattenti. Un accordo di massima complessivo era già stato raggiunto; il nodo principale, che è stato ora sciolto, riguardava le garanzie per la sicurezza dei 7mila guerriglieri, la consegna delle armi e la reintegrazione nella vita civile. Saranno le Nazioni Unite a sovrintendere all’implementazione del trattato.
Per assicurare la completa pacificazione del Paese e permettere la lotta alle organizzazioni criminali, occorre ora un accordo con l’Eln (Esercito di Liberazione Nazionale) che ancora opera in alcune zone dell’interno.