Raid israeliano su Gaza: alta la tensione sul confine orientale
di Redazione
Raid dell’Aviazione israeliana su Gaza all’alba di oggi. Un deposito di metallo è stato distrutto a Zaitun, ad est della città di Gaza e un anziano membro della famiglia dei proprietari Hassanin è rimasto ferito.
Secondo fonti militari israeliane l’obiettivo sarebbero dovute essere le postazioni della resistenza palestinese. Il raid è coinciso con l’avvio della mediazione egiziana per un cessate il fuoco sul confine est della Striscia di Gaza.
Le aggressioni israeliane hanno investito il Monte Suran, ad est di Gaza, un sito della brigate Al-Qassam, ala militare di Hamas, a Shaja’iyya e un altro a Bayt Lahiya. Un altro missile è stato sganciato su terreni spopolati a nord di Gaza e ad est del quartiere di Tuffaha e ancora sul deposito della famiglia Hassanin.
Gli scontri con la resistenza palestinese sono stati tra i più intensi dall’estate 2014.
Musa Abu Marzuq, vice capo dell’Ufficio politico di Hamas, avrebbe contattato immediatamente la parte egiziana la quale si sarebbe impegnata a riprendere in mano la mediazione. Secondo il leader palestinese, Israele sta tentando di estendere ulteriormente la “zona cuscinetto” radendo e appropriandosi di altra terra palestinese sul confine est di Gaza. “E’ un’esplicita violazione dell’accordo di tregua del 2014”, dichiara Marzuq.
Da martedì 3 maggio gli israeliani si sono spinti fino a 200 metri all’interno della linea di confine occidentale, entro 300 metri da nord e da sud in direzione della città di Gaza creando altissima preoccupazione tra la popolazione.