Anche la serva Italia avrà i suoi droni armati
L’Amministrazione Usa ha accettato la richiesta dell’Italia di poter armare 2 droni General Atomics Mq-9 Reaper; il relativo contratto è stato notificato al Congresso che ha 15 giorni per rigettarlo, ma è una probabilità remota, più che altro una formalità. La commessa prevede la fornitura di 156 missili Hellfire II, 20 Gbu-12 e 30 Gbu-38 (bombe guidate) oltre ad altri sistemi d’arma, al software relativo e al necessario per adattare i velivoli.
L’Italia in passato ha acquistato 12 Predator: 6 di modello più antico e 6 più recenti, i Reaper, ma senza il software, le componenti e l’armamento per condurre attacchi, che Washington non aveva concesso malgrado Roma ne avesse fatto richiesta nel 2011 (Governo Berlusconi) e nel 2013 (Governo Monti).
Con il via libera ottenuto, l’Italia diviene il 2° Paese “alleato” a disporre di quelle componenti dopo il Regno Unito, che ne è in possesso dal 2007. Prima che i Reaper dell’Aviazione Italiana divengano operativi, tuttavia, passerà tempo; mesi, forse un anno fra implementazione dei mezzi, addestramento tecnico, prove sperimentali e omologazione.
La motivazione ufficiale della decisione Usa è che l’Italia è un partner affidabile, sempre al fianco di Washington in ogni operazione Nato o comunque a guida statunitense.
Che Roma non sia seconda a nessuno quanto a sudditanza nei confronti dello Zio Sam è un fatto, e che l’utilizzo di quei Reaper sarà sempre in funzione degli interessi Usa è assodato. Tuttavia c’è un’altra ragione ad aver suggerito la cessione di sistemi d’arma e tecnologia: in Europa è in fase avanzata lo sviluppo di un programma per realizzare un drone armato con caratteristiche anche superiori al Reaper, e Roma vi partecipa. Dire si all’Italia (uno Stato la cui politica estera è comunque pienamente controllata e controllabile da Washington) è un implicito disincentivo per i Paesi europei a proseguire un impegno costoso al di fuori dall’ombrello Usa.
Ancora una vota l’Italia si fa passivo strumento degli interessi a Stelle e Strisce. Come sempre.