Amministratore delegato Alitalia lascia la compagnia
Si potrebbe dire che la compagnia di bandiera italiana stenti a decollare. Non è una battuta, ma ciò che sta avvenendo all’Alitalia-Sai. A conferma di ciò ci sarebbero i conti sempre più in rosso: nel primo trimestre la compagnia ha perso altri 100 milioni. C’è chi sospetta che siano stati proprio i risultati poco entusiasmanti della suddetta compagnia alla base della decisione dell’amministratore delegato di dimettersi.
A meno di un anno dalla nomina, Silvano Cassano lascia la carica motivando la sua decisione con il classico e mai tramontato “ragioni personali”. A comunicarlo ai dipendenti è stato il presidente Luca Cordero di Montezemolo, facendo sapere che ora la compagnia passerà “alla prossima fase della strategia di trasformazione con una nuova giuda”. Nei mesi scorsi era trapelata la notizia che tra i due non vi fosse un clima sereno. Tuttavia, la compagnia conferma la versione ufficiale.
Eppure a dirla tutta, la compagnia italiana – che adesso vanta l’appoggio degli Emirati – con il segno meno ha un rapporto privilegiato. Invero, nel 2014 la vecchia Alitalia-Cai ha immagazzinato una perdita di 600 milioni. Una cifra di tutto rispetto. Eppure sulla carta i numeri ci sono: il nuovo piano industriale varato con l’entrata degli Emirati prevede il raggiungimento di un utile di 100 milioni nel 2017. Un progetto che, alla luce dei risultati poco confortanti ottenuti in quest’ultimo anno, sembrerebbe, più che ambizioso, improbabile.
C’è da sperare che il nuovo Ad abbia una ricetta magica per risollevare le sorti di una compagnia che da troppo tempo alterna turbolenze, non dovute a cause meteorologiche ma da dissesti finanziari. In parte, evidentemente, riconducibili ad una gestione tutt’altro che oculata dai vertici della compagnia.