Grecia, in scena la nuova commedia del Tsipras-bis
Mercoledì, al palazzo presidenziale di Atene, è andata in scena la commedia del giuramento del Tsipras-bis, la cui composizione era stata annunciata nella tarda serata del giorno precedente, al termine di febbrili trattative: 16 ministri e 30 vice ministri, praticamente la fotocopia del Governo precedente.
Dopo tentennamenti, alle Finanze resta Euclid Tsakalotos, l’economista che ha firmato il pesantissimo accordo tra la Grecia e i creditori internazionali scritto sotto la dettatura di Berlino e così via agli altri ministeri, tutti di Syriza tranne il dicastero della Difesa che rimane nelle mani di Kammenos, il leader della destra nazionalista di Anel.
Dopo questo passaggio formale, spazzata via ogni opposizione interna, per Tsipras si aprono 4 anni di potere durante i quali sarà chiamato ad applicare alla lettera gli accordi siglati, a demolire quanto resta (assai poco) dell’economia della Grecia e a svendere le infrastrutture del Paese ai cosiddetti investitori internazionali (leggi agli avvoltoi che ingrasseranno sulle spoglie di una Nazione).
Per la Grecia è la completa rinuncia alla propria sovranità e l’ingresso in un protettorato pesantissimo che la priverà d’ogni possibilità di risollevarsi. Per il Popolo greco, stanco, sfiduciato e tradito, si apre un periodo buio di cui non si conosce la fine né l’approdo.