Siria: l’Isil si ritira da Yarmouk
Lunedì 20 aprile l’Isil ha definitivamente lasciato il campo profughi palestinese di Al-Yarmouk, 8 km a sud di Damasco. “Da quando il governo di Damasco ha intensificato l’offensiva contro i terroristi, l’Isil ha dovuto ritirarsi verso la zona di al-Hajar al-Aswad e ha cessato definitivamente gli attacchi contro i civili residenti nel campo”, secondo quanto dichiarato da fonti militari siriane a Fars News Agency.
Circa 3mila terroristi dell’Isil avevano occupato il campo di Yarmouk il primo aprile, nel tentativo di fare strage di civili e seminare il terrore, ma la strategia di difesa messa in atto dall’esercito siriano in collaborazione con le fazioni palestinesi – il Comando Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Pflp-Gc), l’Esercito di Liberazione della Palestina (Pla) e Fatah Al-Intifada – presenti nel campo, ha costretto i terroristi ad arretrare.
Al-Yarmouk, una volta “casa” per 160mila profughi palestinesi e residenti siriani, al momento dell’offensiva dei terroristi dello Stato Islamico contava poco più di 18mila civili, a causa della guerra che dal 2011 sta devastando la Siria; guerra pianificata e provocata dalle maggiori potenze occidentali e dai loro alleati nella regione – primi fra tutti Arabia Saudita, Qatar e Turchia – che se ufficialmente cercavano una soluzione politica e diplomatica ai disordini, in realtà hanno armato e supportato migliaia di terroristi provenienti da molti Paesi, anche occidentali. Dal 2014, dopo la riconferma alle elezioni presidenziali di Bashar Al-Assad, l’esercito siriano ha ottenuto enormi successi nella campagna anti-terrorismo, riconquistando vaste porzioni di territorio che erano finite sotto il controllo dei cosiddetti “ribelli”.