In un Occidente vittima e complice, si scatena la campagna di odio contro l’Islam
Non si sono fatte attendere le reazioni alla campagna di Islamofobia scatenata in Occidente e non solo, ad una settimana dall’attacco che ha colpito il tanto discusso giornale satirico Charlie Hebdo. Un marocchino è stato accoltellato a morte nella sua casa nel pittoresco villaggio di Beaucet vicino ad Avignone, nel sud della Francia. Un uomo ha forzato la porta d’ingresso della casa dei suoi vicini poco dopo la mezzanotte di mercoledì scorso gridando “Io sono il tuo Dio, io sono il vostro Islam”, prima di colpire ripetutamente con il suo coltello Mohamed El-Makouli.
L’autopsia ha confermato che El-Makouli è stato accoltellato per ben 17 volte. Il pubblico ministero di Avignone ha confermato che l’uomo arrestato, che soffriva tra l’altro anche di disturbi psichici, è stato accusato di omicidio, tentato omicidio e possesso di droghe. Il presidente dell’Osservatorio nazionale contro l’islamofobia, Abdallah Zekri, ha condannato l’attacco definendolo “come un orribile attacco islamofobo”.
Il Consiglio musulmano regionale ha dichiarato che in attesa che l’inchiesta si concluda, il timore è che il clima di ostilità verso il mondo musulmano possa diffondersi dopo l’attacco terroristico della scorsa settimana a Parigi. Il ministro della Giustizia, Christiane Taubira, ha dichiarato venerdì che il governo ha intenzione di irrigidire le leggi contro il razzismo e l’antisemitismo, e vuole dare alle autorità il potere di bloccare i siti Internet che fomentano l’odio” come già accade con quelli sulla pornografia infantile”.
Circa 60 episodi di violenza contro la comunità musulmana, tra cui attacchi alle moschee, sono stati registrati dal Consiglio centrale dei musulmani in Francia, dagli attacchi armati avvenuti a Parigi costati la vita a 17 persone, di cui 12 presso la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. Alla fine l’intenzione di quei terroristi, armati e finanziati chissà da chi, è proprio quella di seminare terrore e discordia tra le comunità, ma soprattutto scatenare un’ondata di odio verso il mondo musulmano, dipingerlo come il mostro e il nemico da combattere.
Quel mondo musulmano che troppo spesso diventa ostacolo soprattutto in Medio Oriente, per i vari e sporchi interessi di quelle potenze regionali (Israele e Arabia Saudita) e internazionali (Stati Uniti) che, demonizzando la fede di un popolo che continua a combattere per rivendicare diritti e libertà negate, coprono i loro aberranti crimini (Palestina, Siria e Iraq). Sarebbe cosa buona e saggia per l’Occidente, smettere di continuare ad essere vittima e complice nello stesso tempo di questi atroci teoremi.