Francia: tra luci ed ombre si conclude l’accordo per fornire armi all’esercito libanese
di Giovanni Sorbello
Dopo diversi mesi di incertezze, annunci, smentite e proclami politici, finalmente è stato firmato l’accordo tra Francia ed Arabia Saudita per fornire mezzi, armi, munizioni e attrezzature militari all’esercito libanese, per un valore complessivo di tre miliardi di dollari, importo pagato dall’Arabia Saudita. La spedizione delle armi da parte di Parigi dovrebbe avere – visti i protagonisti in questione è d’obbligo il condizionale – inizio nel primo trimestre del prossimo anno.
La spedizione sarà composta da elicotteri da combattimento e da trasporto, veicoli blindati, missili anticarro e artiglieria pesante. L’esercito francese addestrerà i militari libanesi all’uso delle apparecchiature e dei mezzi militari.
L’accordo, firmato martedì a Riyadh dal comandante dell’esercito libanese Jean Kahwagi, dovrebbe consentire all’esercito libanese – scarsamente attrezzato – di far fronte alla minaccia terroristica costituita dall’Isil e dal Fronte al-Nusra, e poter meglio sorvegliare la sua frontiera con la Siria.
Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius ha salutato con soddisfazione la conclusione della transazione, affermando che costituirà una spinta importante per le capacità dell’esercito libanese nell’affrontare il “terrorismo”, in un momento in cui l’ex colonia francese è interessata da vari fermenti e provocazioni esterne.
Nel mese di agosto, l’Arabia Saudita aveva già promesso un ulteriore miliardo di dollari per rafforzare l’esercito libanese a seguito degli scontri contro i terroristi ad Arsal. In realtà, fu una mossa politica messa in atto tramite il fedele alleato Saad Hariri, per “ammorbidire” i vertici dell’esercito e permettere il rilascio di un rampollo della casa saudita arrestato insieme ad un gruppo di terroristi ad Arsal.
