Come quando…
Come quando promettesti di ridurre la povertà nel tuo paese e la dimezzasti, portando aiuti, cultura e medicinali nelle periferie di Caracas e nelle campagne venezuelane, come quando fornisti petrolio al 40 per cento del prezzo di mercato ai cittadini indigenti di New York in barba al’odiato Bush, come quella volta in cui definisti Obama un impostore ricordando i 40 milioni di poveri degli Stati Uniti d’America e il fallimento delle speranze degli africani che avevano creduto nel “Presidente nero”, come tutte le volte in cui denunciasti l’olocausto palestinese.
Come quando dicesti che i maggiori introiti petroliferi si sarebbero dovuti utilizzare in programmi d’aiuto verso le fasce più deboli della popolazione, come quando i venezuelani più poveri dei barrichos vennero a sostenerti per ribaltare un colpo di stato attuato da imprenditori petroliferi filo statunitensi nei tuoi confronti; come quando durante un vertice a Copenhagen ti schierasti a favore di giovani che manifestavano contro il capitalismo per le vie della stessa città, come puntualmente rispondesti con referendum a chi ti tacciava di essere un dittatore e di truccare le elezioni.
Come quando minacciasti la nazionalizzazione delle banche che non ti avessero sostenuto nelle riforme agricole, come nel momento in cui decidesti di strappare il tuo paese alle grinfie usuraie della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, come quando aumentasti il salario minimo, rendesti gratuita l’istruzione e le borse di studio, quando creasti una banca popolare affinché concedesse crediti per scopi sociali e umani, come tutte le volte in cui ci regalasti un sorriso da Presidente sincero e gioviale quale sei, di fronte ad un mondo politico globale grigio e tecnocratico.
Auguri di pronta guarigione, ieri come oggi: adelante Hugo Chavez.