La Costa Concordia ritorna a galla
Dopo due anni e mezzo la Costa Concordia è tornata a galleggiare. Le operazioni per permettere al relitto (un colosso lungo 290 metri e alto 70, con una stazza lorda di 114mila tonnellate) di essere rimorchiato a Genova per essere smantellato continueranno nei prossimi giorni; l’inizio del viaggio è previsto per lunedì 21, ma potrebbe essere anticipato al 19 qualora non insorgessero intoppi tecnici e le condizioni del tempo lo permettano. Secondo i programmi, dovrebbe percorrere le 208 miglia marine del tragitto in quattro giorni.
Al momento sembrano scongiurati i timori per lo sversamento di olio combustibile, acque grigie e nere, lubrificanti ed altro materiale inquinante rimasto dentro la nave.
Il costo complessivo dell’operazione è stimato in 1,5 Mld di Euro a completo carico della Carnival Corporation, proprietaria, attraverso la Costa Crociere, della nave; fin’ora è stato già speso almeno un miliardo; resta ancora il costo del trasporto a Genova, della demolizione e smaltimento del relitto e il ripristino ambientale del Giglio.
È così finalmente avviata a conclusione la sciagurata vicenda che il 13 gennaio del 2012 mandò sugli scogli la più grande nave passeggeri mai naufragata, con il seguito di 32 morti e oltre 100 feriti. Una tragedia causata dal più irresponsabile sprezzo delle regole e dalla più sfacciata superficialità, seguita dall’incredibile fuga di chi doveva gestirlo quel disastro, per tutelare la vita delle 4.200 persone a bordo.
Un iter processuale è ancora in corso, ma i fatti si commentano da sé. Unica notazione è che, in questa vicenda disgraziata, accanto a episodi che definire vergognosi è poco e che ci hanno fatto arrossire dinanzi al mondo, ce ne sono stati altri, che hanno visto per attori membri di quell’equipaggio, passeggeri e dopo, nella lunga vicenda, tecnici, che ci hanno ancora una volta dimostrato quel che di meglio possono fare gli uomini.