Malta: quando si vuol vendere anche l’anima
di Salvo Ardizzone
Quanto costa l’anima? Secondo Joseph Muscat, premier laburista maltese, un quarantenne con studi economici a Bristol, serve dimostrare di disporre di 650mila euro in contanti ed altri 500mila da investire. È quanto previsto per “comprare” la cittadinanza maltese, e chi se ne importa del resto: russi, sud americani, cinesi o arabi non fa differenza, conta solo il portafoglio ben fornito. Secondo la brillante pensata, questo dovrebbe portare soldi, e tanti, nell’Isola dei Cavalieri (che peraltro ha un sistema fiscale assai moderato e discreto); che poi i nuovi cittadini potrebbero non essere specchiati galantuomini, beh…”aurum non olet” si diceva.
Anche la Ue è trasalita, perché così, visto che Malta è membro dell’Unione dal 2004, chiunque potrebbe comprarsi insieme la cittadinanza europea con quel che segue, tanto da indurre la Commissaria alla Giustizia Viviane Reding a protestare. Così, sotto le pressioni di Bruxelles, in questi giorni il governo Muscat s’è risolto di malavoglia ad introdurre l’obbligo di residenza di almeno un anno (bontà sua); niente da fare invece per la richiesta di mettere un tetto a questo mercato.
Inutile dire che l’opposizione è insorta tuonando che così si vende l’anima maltese, e dai sondaggi oltre metà della popolazione è nettamente contro, ma che importa?
E che importa di tutti quei profughi e disperati (e sono tanti) che arrivati lì, ci vivono da anni lavorando duro e pagando le tasse? Son poveracci che rimarranno sempre stranieri con diritti di serie B.
Intendiamoci bene: qui non vogliamo richiamarci a idiozie come nazionalismo o sacri valori nazionali, qui intendiamo dire che una comunità è tale e se ne può far parte se se ne condividono principi e valori, se ci si lavora, se ci si vuol integrare in essa e nel suo sviluppo. E francamente ci pare che quei profughi e quei disperati che si son sbracciati e lavorano sodo, meritino 100 volte più la cittadinanza di qualche signore denaroso (russo o italiano che sia) che vuole la cittadinanza per poter impiantare una base discreta per i suoi affari.