Primo Piano

Matteo Renzi, il nuovo leader della politica italiana “costruito” appositamente per noi

di Mauro Indelicato

Giorni contati per il governo Letta? Dal fatto che non si parla più di dimissioni o sfiducia per l’attuale esecutivo nei media tradizionali, sembrerebbe di si; il “Bilderberg II”, nato nel mese di marzo e formato dalla stessa identica coalizione che ha supportato Mario Monti, avrebbe i giorni contati non certo per le false beghe politiche illustrate in Tv, ma perché il suo mandato oramai sarebbe agli sgoccioli.

Infatti, non si aspetta altro che l’investitura ufficiale di Matteo Renzi alla guida del Partito Democratico, prevista con ciò che viene definito “primarie” del prossimo 8 dicembre, per staccare la spina a Letta e tornare al voto a febbraio, in modo da consegnare “chiavi in mano” l’Italia all’attuale Sindaco di Firenze che, nel frattempo, incassa favori un po’ in tutto lo stivale, grazie anche ad un favore mediatico decisamente accentuato.

L’unico nodo, da questo punto di vista, sembrerebbe rappresentato dal casus belli da trovare per far apparire traumatico agli occhi degli italiani il divorzio PD-PDL, ma in questo senso è forte il lavoro nelle due compagini. Infatti, dalla seconda tassa IMU, al caso delle carceri, così come la presunta proposta di vendere le spiagge, insomma nel circo mediatico si sta immettendo di tutto in questi giorni nel tentativo di creare ad arte artificiali divisioni atte a far distrarre i già non molto attenti italioti.

Intanto, i politicanti lavorano per preparare, tanto a sinistra ma anche a destra, terreno a Matteo Renzi; potrebbe infatti esserci nelle prossime elezioni, un cartello comune tra PD e PDL, che potrebbe essere denominato “coalizione di responsabilità”, come nell’esempio francese del “Fronte Repubblicano” in cui gollisti e socialisti si sono uniti, inutilmente, nel tentativo di frenare l’avanzata del Fronte Nazionale.
E’ un’ipotesi che all’italiota ancora convinto dell’esistenza della divisione tra centro–destra e centro–sinistra appare utopica e fuori di senno, ma che alla fine rappresenterebbe la coalizione che ha appoggiato gli ultimi due governi, nonché quella che dal 1994 tiene in pugno, senza alternanza, il Paese.

Sull’Italia comunque, soffiano sempre più potenti i venti degli interessi esteri ed europei soprattutto; l’isolamento di Berlusconi, che sta pagando una sua politica estera troppo vicina a Putin negli anni in cui era al governo, l’esaltazione mediatica di Renzi, sono soltanto alcuni degli emblemi che dimostrano come la sovranità italiana sia sempre più ridotto all’osso.

Una classe politica già di per sé dannosa e squallida, viene da due anni a questa parte ulteriormente decimata e resa sempre più affine ai voleri di Bruxelles e di chi, a sua volta, controlla Bruxelles; se però a spagnoli, greci e francesi tutto ciò non va giù, gli italiani continuano nelle loro bazzecole da cortile, concentrandosi più su ciò che propina loro la tv, piuttosto che sulla realtà drammatica della situazione.

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