Siria. Madre Agnès-Mariam: la grande manipolazione delle armi chimiche
Madre Agnès-Mariam de la Croix, Superiora greco cattolica di Qara (governatorato di Homs), condanna le accuse fatte dai “ribelli” siriani e dall’Occidente per quanto riguarda l’attacco con armi chimiche effettuato a Ghouta, nella periferia della capitale siriana Damasco, costato la vita a centinaia di civili.
Madre Agnès ha dichiarato giorni fa durante un’intervista con la Bbc, che le scene raccapriccianti di uomini, donne e bambini morti o moribondi a causa delle inalazione di gas sarin, che hanno causato una forte indignazione internazionale, sono state ampiamente manipolate.
I video sono una parte importante delle prove utilizzate dalla comunità internazionale per sostenere la colpevolezza delle forze governative, per quanto riguarda l’uso di armi chimiche.
Madre Agnès ha riferito di aver effettuato uno studio esaustivo dei video e un dettagliato rapporto che prova tali manipolazioni. Si nota – continua la Madre – il corpo di un bambino steso per terra, ripreso in diverse scene e in luoghi diversi.
Io non sono una commissione d’inchiesta – aggiunge Madre Agnès – ma ho la prova che c’è stata una raccapricciante manipolazione della scena dei cadaveri.
L’aspetto più agghiacciante – afferma Madre Agnès – è che alcune delle persone viste nei video sono infatti donne e bambini rapiti dai terroristi nelle aree a maggioranza alawita del Paese. Il presidente Bashar al-Assad e la sua famiglia appartengono a questa comunità.
Alcune famiglie delle persone rapite ci hanno contattato per riferirci – dichiara Agnès – che alcuni dei bambini presentati come vittime degli attacchi chimici, sono in realtà i propri figli rapiti dai “ribelli”.
Il lavoro di Madre Agnès di solito ruota intorno al monastero cattolico di San Giacomo il Mutilato, che si trova a nord della capitale siriana. Anche se lei è libanese, è stata la sua casa per decenni.
Nelle ultime settimane è diventata il centro dell’attenzione dei media a causa del suo tentativo di dimostrare al mondo, che gli attivisti dell’opposizione siriana hanno “fabbricato” i video in cui mostrano le vittime dell’attacco chimico a Ghouta .
I gruppi dell’opposizione siriana sostengono che centinaia di persone sono rimaste uccise nel corso di una feroce offensiva del governo contro le aree dei “ribelli”, affermando che le truppe governative hanno utilizzato gas sarin.
Il governo siriano ha sempre negato l’utilizzo di armi chimiche da parte delle proprie truppe, a supporto di ciò, sia Damasco che Mosca hanno presentato prove schiaccianti in sede Onu, in cui si evidenzia con estrema certezza che ad utilizzare le armi chimiche sono stati i “ribelli”.