L’avanzata della Cina non si ferma nemmeno davanti la vita di un bambino
Oggi siamo abituati a vedere la Cina come quel Paese in continua e irrefrenabile ascesa, che conquista il mondo, che compra tutto e tutti, ma che purtroppo non riesce a fermare la sua avanzata nemmeno davanti la vita di un bambino che intralcia i lavori di demolizione forzata della sua casa confiscata.
Hong Jiauro aveva tre anni, è stato schiacciato da un bulldozer nella sua casa di Jangjo nella provincia cinese del Fujian, nel sud-est della Cina. La sua abitazione era stata confiscata dal governo nell’ambito del progetto di ricostruzione ed espansione della città. La famiglia si rifiutava di abbandonare la propria casa perchè non aveva accettato il misero rimborso concesso dal governo. L’incidente ha provocato grande risentimento e sgomento tra gli utenti cinesi di Internet, ed una forte tensione tra gli abitanti della cittadina. La famiglia disperata ha portato il corpo del bambino in un ufficio del governo locale.
La Cina sta vivendo una grande espansione urbanistica, e la confisca dei terreni è divenuta tra le maggiori cause di tensioni tra cittadini e autorità cinesi. Le famiglie affermano che i compensi corrisposti per le loro case sono molto bassi.
Una Cina che sorprende per la sua intraprendenza, una nazione ai vertici dell’economia mondiale pronta ad acquistare i debiti pubblici di interi Paesi, ma inerme di fronte alle esigenze e alle necessità di quella grossa fetta di popolazione che vive ai margini della società.
Sarebbe opportuno a volte fermarsi e chiedersi se la vita di centinaia di minatori può essere salvata con piccoli interventi e con maggiori garanzie di sicurezza sul lavoro, o se la vita di un bambino di tre anni deve spegnersi perchè nessuno è più capace di fermarsi davanti a questa spaventosa avanzata, e ridare valore e dignità a questa vita che è sempre più un diritto di pochi.