Mappa verso un mondo giusto: sarà la gente a rianimare la democrazia
E’ questo il titolo dell’ultima conferenza di Noam Chomsky, linguista, filosofo, critico politico e attivista 84enne, tenuta a Bonn nel corso dell’annuale Global Media Forum organizzato dalla Deutsche Welle, l’agenzia stampa statale tedesca, come al solito ricco di iniziative, dibattiti, conferenze, mostre e a cui sono convenuti giornalisti di tutte le parti del mondo.
Nel corso del Forum 2013, “Il futuro della crescita – Valori economici e media”, molti i temi trattati, dalla questione della libertà nei media, che garantisce la libertà di diversità, non permettendo la concentrazione dei media nelle mani di un gruppo politico o di una famiglia, di Eduardo Henriques (La Prensa) alla necessità di una società tollerante aperta a tutte le culture, la sola in grado di garantire la libertà di stampa, importante anche per lo sviluppo delle moderne tecnologie informatiche di Ayman Mhanna (Fondazione Samir Kassir), alle critiche rivolte alla censura su internet che avviene in Qatar, Dubai e Bahrain.
La conferenza di Chomsky è stata più che un intervento lineare, una lezione magistrale, su quella che non è più democrazia, ma “Democrazia capitalista realmente esistente” il cui acronimo RECD per brevità, viene pronunciato casualmente “wrecked” (naufragata, distrutta).
L’analisi, difficilmente sintetizzabile, per la ricchezza di dati e di elementi concettuali, è centralizzata essenzialmente sugli Stati Uniti come paese più importante in termini di potere e di influenza, anche nel senso che a motivo della sua potenza, altre società tendono a muoversi nella stessa direzione.
Gli Stati Uniti dal 1945 hanno visto declinare la loro potenza, che resta tuttavia “molto pericolosa”, ne è un esempio la notevole campagna globale di Obama contro il terrorismo e la limitata, patetica reazione ad essa in Occidente: una campagna di terrorismo internazionale, di gran lunga la più estrema al mondo. L’attuale RECD emerge dalla retorica del genere Obama, dai discorsi patriottici insegnati a scuola, dalla versione statunitense “di, da e per il popolo”, ma il termine appropriato non è democrazia ma plutocrazia, nel senso che nel paese a partito unico sulla scala di ricchezza/reddito solo chi sta al vertice (forse un decimo dell’un per cento) ottiene ciò che vuole dalla politica, gli altri non vi hanno alcuna influenza.
Caratteristica precipua della RECD è la razionalità distorta che ha contagiato anche l’Europa, fuori di testa, secondo Chomsky, inorridito per la scomparsa della democrazia, dove non importa ciò che pensa la gente, “i governi nazionali devono seguire le direttive macroeconomiche stabilite dalla Commissione Europea”, da quando è iniziata la crisi tre anni fa, le politiche sono cambiate poco in risposta a una sconfitta elettorale dopo l’altra. La sinistra ha sostituito la destra; la destra ha cacciato la sinistra. Le elezioni sono quasi insignificanti, in larga misura come nei paesi del Terzo Mondo, governati dalle istituzioni finanziarie internazionali. E’ questo che l’Europa ha scelto di diventare.
In queste democrazie dove è andata a finire la gente, la “marmaglia” che da secoli terrorizza e che deve essere controllata? Ci sono state molte lotte popolari, sono state conquistate molte vittorie. I padroni, tuttavia, non cedono. Quanta più libertà è conquistata, tanto più intensi sono gli sforzi per riportare la società nel suo giusto corso, come nella RECD la cui caratteristica è che la gente va tenuta all’oscuro di ciò che le accade. La “mandria” deve restare “confusa”. I motivi sono stati spiegati lucidamente dal professore di scienze del governo di Harvard, un’altra rispettata figura liberale, Samuel Huntington. “Il potere resta forte quando resta nel buio. Esposto alla luce del sole, comincia a svaporare”. Bradley Manning rischia una vita in carcere per non aver compreso questo principio scientifico. Ora anche Edward Snowden. E funziona parecchio bene.
Su come illudere le masse – continua Chomsky – ci sono molti meccanismi, troppo familiari per doverli passare in rassegna, campagne pubblicitarie tese a creare consumatori irrazionali, disinformati, che fanno scelte irrazionali, esperti di pubbliche relazioni. Ad esempio, dopo l’elezione di Obama nel 2008, un paio di mesi dopo, l’industria della pubblicità ha tenuto il suo congresso annuale. Ogni anno assegnano un premio alla campagna pubblicitaria migliore dell’anno. Quell’anno è stato assegnato a Obama. Ha battuto la Apple, ha fatto un lavoro migliore nell’illudere il pubblico; o lo hanno fatto i suoi esperti di pubbliche relazioni.
Se le masse continuano ad essere illuse, nella RECD le prospettive sono molto fosche, due in particolare sono infauste: una è la catastrofe ambientale, l’altra è la guerra nucleare. Sulla prima il quadro delineato da Chomsky è nero nella tragica mancanza di razionalità di paesi come Stati Uniti che entusiasticamente agiscono contrariamente a come agiscono le popolazioni cosiddette “primitive” che sono alla guida degli sforzi per preservare condizioni in cui i nostri discendenti immediati possano avere una vita decente, per “salvare la terra”.
Il quadro si fa ancora più nero in relazione alla prospettiva di una guerra nucleare. Chomsky passa in rassegna i rischi corsi nel passato ogni qual volta gli Usa hanno respinto le offerte di disarmo russe (1950 per i missili balistici, 1952 con Stalin, fine degli anni cinquanta con Kruscev, 1962 Cuba, nel 1973 con Kissinger per intimare ai russi di non intervenire nel conflitto arabo-israeliano, 1983 con Reagan con la simulazione di attacchi aerei e navali alla Russia). La distruzione istantanea mediante armi nucleari nel passato stava assumendo un enorme rischio di distruggere il mondo al fine di stabilire un principio: il diritto di minacciare di distruggere chiunque,in qualsiasi modo piaccia agli Stati Uniti, ma è un diritto unilaterale.
La minaccia di una guerra nucleare ci ha accompagnato per settant’anni. E’ tuttora presente. Per certi versi sta aggravandosi. Uno dei motivi di ciò è che in una RECD i diritti e i bisogni della popolazione generale sono una faccenda minore. Ciò comprende la sicurezza. C’è un altro mantra prevalente, particolarmente nelle professioni accademiche, che afferma che i governi cercano di proteggere la sicurezza nazionale. Chiunque abbia studiato teoria delle relazioni internazionali lo ha sentito affermare. E’ prevalentemente un mito. I governi cercando di ampliare il potere e il dominio e di beneficare il loro principale elettorato nazionale; nel caso degli Usa il settore delle imprese. La conseguenza è che la sicurezza non ha una priorità elevata. Lo vediamo in continuazione.
In relazione alla sicurezza dal terrorismo, Obama sta oggi conducendo la più grande campagna antiterroristica internazionale del mondo: la campagna dei droni e delle forze speciali. E’ anche una campagna che genera terrore. L’idea comune ai massimi livelli è che queste azioni generano potenziali terroristi.“Per ogni innocente che si uccide”, e ce n’è un numero enorme, “si creano dieci nuovi nemici”.
Di fronte alla razionalità distorta degli Stati Uniti, ai nuovi nemici che rappresentano una minaccia solo per loro (Corea del Nord, Iran, Cina), al rischio terrorista, se esistesse una stampa libera – una vera stampa libera – i titoli ridicolizzerebbero questa pretesa, sostenendo che quella politica è progettata in modo tale da amplificare il rischio terrorista. Ma non si trova questo, il che è una delle innumerevoli indicazioni di quanto siamo distanti da qualsiasi cosa possa essere chiamata stampa libera.
La conferenza completa dal 4 agosto si trova su: http://www.zcommunications.org/a-roadmap-to-a-just-world-people-reanimating-democracy-by-noam-chomsky