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Cresce la sinergia economica tra Cuba e Brasile

di Fabrizio Di Ernesto

C’era una volta la cuba castrista che aveva abolito il libro mercato ed aveva sul suolo solamente imprese nazionali, o al massimo sovietiche.

Ora però che il lider Maximo è sempre più in disparte per l’isola caraibica sembra essere iniziata una nuova era.

Già dal prossimo raccolto di canna di zucchero cubano, infatti, la brasiliana Odebrecht gestirà una centrale della provincia centrale di Cienfuegos.

Dopo che nel 1959 venne decisa la nazionalizzazione dei mulini e di tutto il settore agricolo ma nessuna impresa straniera aveva avuto la possibilità di osare tanto.

Per un paese come Cuba quella dello zucchero rappresenta l’industria principale per l’economia, ora però messa duramente in ginocchio dalla crisi economica che sull’isola si protrae dagli anni ’90, ovvero dal crollo dell’Unione sovietica. Dai 7 milioni di tonnellate che produceva negli anni ottanta è passata a un raccolto di 1.38 tonnellate nel 2011. Con l’intento di rivitalizzare il settore, il governo ha messo a capo del ministero dello Zucchero uno dei generali più riconosciuti e ha poi eliminato il ministero, convertendolo in gruppo aziendale. Ma i raccolti sono ancora molto scarsi.

Questi non sono i primi investimenti brasiliani sull’isola, dove peraltro è anche in ballo la ricerca del petrolio e la possibilità per l’Avana di giungere, o quasi, all’indipendenza economica ed energetica.

Le relazioni bilaterali tra i due paesi si sono rafforzate durante il mandato dell’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e pochi mesi il governo locale ha chiesto ed ottenuto a Brasilia un prestito di 200 milioni di dollari per l’importazione di macchine agricole, mentre in febbraio la multinazionale Odebrecht ha firmato un “contratto di amministrazione produttiva” con il Grupo de Administración Empresarial del Azúcar, a Cienfuegos, volto all’aumento della produzione di zucchero e alla rivitalizzazione dell’industria cubana.

L’interscambio tra i due paesi sta crescendo vertiginosamente ed attualmente ha raggiunto la cifra record di 642 milioni di dollari, 488 milioni di euro, nel 2011, registrando un incremento del 31% rispetto al 2010; secondo solo a quello con il Venezuela, il tutto mentre Caracas e Brasilia hanno rapporti altalenanti e si contendono la supremazia di tutto il continente indio-latino.

Tornando all’ultima intesa siglata tra Cuba e Brasile va detto che i lavori per la modernizzazione del terminal container del porto di Mariel, a 45 chilometri dalla capitale, vicino le coste nordamericane, sono eseguiti da Odebrecht e finanziati all’80% dal Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social. Il progetto sarà completato entro la fine del 2013 e muove un giro d’affari di circa 800 milioni di dollari.

Il contratto per l’amministrazione della centrale “5 de Septiembre” avrà una durata di 13 anni e altre imprese straniere stanno negoziando accordi simili.

A breve quindi la Cuba comunista e castrista potrebbe essere solo un ricordo sbiadito.

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