Ue: Hezbollah a giudizio da chi dovrebbe essere giudicato
I ministri degli Esteri dell’Unione europea sono tenuti a prendere oggi una decisione molto delicata, riguardo l’inserimento del movimento di resistenza libanese Hezbollah nella lista nera dei gruppi terroristici. Il 18 luglio scorso, il presidente libanese Michel Suleiman ha invitato Bruxelles a non compiere questo passo contro Hezbollah, poichè il movimento di resistenza è una componente essenziale della società libanese.
Per inserire Hezbollah tra le organizzazioni terroristiche è necessario l’accordo tra tutti i 28 Stati membri dell’Ue. Finora, l’Ue ha resistito alle forti pressioni da parte degli Stati Uniti, la Gran Bretagna e soprattutto il regime israeliano, sostenendo che la mossa potrebbe far aumentare le tensioni nel Libano e nella regione medio orientale.
All’inizio di questo mese, la Gran Bretagna ha rinnovato i suoi sforzi per inserire Hezbollah nella lista del terrore dell’UE, ma la Francia, l’Italia e la Germania sono ancora riluttanti a compiere questo passo.
Alcuni Paesi dell’Ue hanno condannato Hezbollah anche per il suo intervento in Siria contro i miliziani stranieri che attaccavano i villaggi sciiti lungo il confine libanese. Inoltre, diversi governi europei accusano Hezbollah di essere coinvolto nell’attentato avvenuto in Bulgaria lo scorso anno. Il movimento di resistenza libanese ha respinto seccamente tutte le accuse, tra l’altro prive di ogni prova.
Ci troviamo di fronte l’ennesimo tentativo di vile criminalizzazione di un movimento di resistenza che seppur “scomodo”, nasce dalla volontà e dalle esigenze di un popolo. Non riuscendo a vincere con la violenza e il terrore, ora sono passati alla menzogna. Ci si augura che l’Unione europea almeno per una volta faccia valere il suo peso, e non ceda alle pressione di chi non dovrebbe giudicare ma essere giudicato.
Nel momento in cui veniva pubblicato questo articolo, è giunta la notizia che i ministri degli Esteri dell’Unione europea hanno deciso di inserire l’ala militare del Partito di Dio sulla lista dei movimenti terroristici.