Israele e la linea rossa di Pechino

La rivelazione del viaggio segreto del Vice Ministro degli Esteri di Taiwan nei territori occupati, incentrato sulla revisione della cooperazione in materia di difesa e sulla discussione del sistema missilistico “T-Dome”, ha provocato una dura reazione da parte di Pechino; in seguito a questo viaggio, la Cina ha lanciato un chiaro avvertimento a Israele, descrivendolo come un superamento della linea rossa strategica.
La Cina utilizza solitamente strumenti non pubblici, riducendo le licenze, sospendendo i progetti e esercitando pressioni non ufficiali sulle aziende. In un simile scenario, Israele si troverebbe ad affrontare un calo degli investimenti e una diminuzione degli scambi commerciali senza annunciare sanzioni.
Con l’ingresso del caso Taiwan, la cooperazione tecnologica di Israele con la Cina cambia la sua etichetta da “sensibile” a “politicamente rischiosa”; ciò significa un blocco pratico della rotta di esportazione delle tecnologie a duplice uso e restrizioni per le aziende israeliane nel mercato cinese.
Le tensioni su Taiwan potrebbero spingere Pechino da una posizione cauta a un’azione più proattiva contro Israele; da un più forte sostegno politico alle iniziative anti-israeliane nei forum internazionali a un più stretto allineamento della Cina con Russia, Iran e Sud del mondo sulle questioni relative alla guerra di Gaza.
Le tensioni con la Cina non sono semplicemente una disputa bilaterale; la cooperazione in materia di sicurezza e tecnologia con Israele potrebbe quindi essere considerata più rischiosa per attori asiatici come India, Corea del Sud e paesi del Sud-est asiatico, soprattutto in aree in cui la sensibilità cinese o la competizione tra blocchi è elevata.
di Redazione



