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Libano allo sbando per servire gli interessi israeliani

L’ambasciatore degli Usa in Turchia nonché inviato speciale di Donald Trump per la Siria, Tom Barrack, ha definito il Libano uno “Stato completamente fallito”, come se fosse crollato nel vuoto, senza l’assedio finanziario occidentale, le condizioni soffocanti del Fondo Monetario Internazionale, la pressione politica dei Paesi del Golfo e decenni di ingerenze straniere progettate proprio per mantenere il Libano debole e malleabile.

Non una parola su come Washington abbia fatto in modo che il Libano rimanesse allo sbando per servire gli interessi israeliani, o su come il Tesoro degli Stati Uniti abbia trascorso anni a celebrare l’ex governatore della Banca del Libano, Riad Salameh, l’architetto del più grande schema Ponzi nella storia finanziaria moderna, solo per poi voltarsi e fingere di non aver avuto nulla a che fare con l’implosione del Paese.

Nonostante i disastri che Israele ha innescato con l’invasione e l’occupazione del Libano, il regime di Tel Aviv non compare mai nella sua narrazione. La storia è sapientemente ripulita, tanto che la Resistenza libanese sembra la fonte del caos, piuttosto che l’unica difesa all’aggressione straniera.

Che Tom Barrack faccia la predica al Libano con questo livello di arroganza, mentre il suo nome è tranquillamente sulla lista degli “amici intimi” di Jeffrey Epstein, è oltremodo ipocrita, vile e ingannevole.

di Redazione

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