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Emirati Arabi Uniti e Israele promuovono corridoio ferroviario

La costruzione di un corridoio ferroviario che collega gli Emirati Arabi Uniti ai territori occupati da Israele avanza silenziosamente, riportano i media israeliani, nonostante l’aggressione militare israeliana continui a devastare Gaza. I funzionari descrivono i lavori come già in “fase avanzata”, sottolineando la netta priorità data al commercio e all’influenza strategica sulla vita umana.

La linea ferroviaria, eufemisticamente definita “Ferrovia della Pace” dagli israeliani, è progettata per trasportare merci dall’India attraverso il Golfo Persico e proseguire fino ad Haifa per l’esportazione in Europa e negli Stati Uniti. Una parte significativa dell’infrastruttura sarebbe già completata.

Il ministro dei Trasporti israeliano, Miri Regev, si sarebbe recato ad Abu Dhabi la scorsa settimana con una delegazione segreta per riprendere il coordinamento del progetto. Un team tecnico del cosiddetto ministero dei Trasporti israeliano ha visitato gli Emirati Arabi Uniti nei giorni scorsi per accelerare la pianificazione. Queste visite hanno avuto luogo mentre Gaza subiva continui bombardamenti, evidenziando il cinismo nel perseguire rotte commerciali in mezzo a diffuse sofferenze civili.

Emirati Arabi Uniti al centro del progetto

L’iniziativa, proposta per la prima volta dagli Stati Uniti nel 2018 e successivamente integrata nel Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC), è destinata a trasportare non solo merci, ma anche cavi di comunicazione, oleodotti e linee di trasmissione energetica. Le merci viaggeranno dal porto indiano di Mundra via mare, attraverseranno gli Emirati Arabi Uniti e proseguiranno via terra attraverso l’Arabia Saudita e la Giordania prima di raggiungere Haifa.

Secondo alcune fonti, il corridoio potrebbe consentire ai prodotti deperibili di raggiungere i territori occupati da Israele in poche ore, subordinatamente ad accordi con l’Arabia Saudita e le autorità degli Emirati Arabi Uniti.

La rapida evoluzione del progetto è ulteriormente motivata dalla concorrenza di Francia e Turchia, che stanno promuovendo una rotta alternativa attraverso Giordania, Siria e Libano, aggirando completamente i territori occupati da Israele. Alti funzionari israeliani ed emiratini avrebbero concordato di formare un’amministrazione congiunta per finalizzare i restanti tratti del corridoio. È fondamentale che i media israeliani sottolineino che gli Emirati Arabi Uniti hanno portato avanti la pianificazione e il coordinamento regionale, mentre Israele si concentrava sulle operazioni militari a Gaza. Il risultato è un corridoio commerciale che avanza senza riguardo per le vite perse a Gaza, dimostrando un inquietante allineamento di interessi strategici ed economici rispetto alle preoccupazioni umanitarie.

di Redazione

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