Sudan e le ambizioni israeliane

Il regime sionista di Israele sta manovrando all’interno di un progetto più ampio per controllare i corridoi del Mar Rosso, con il pretesto familiare di “combattere il contrabbando di armi iraniano” verso Gaza e lo Yemen. Da quando il Sudan ha firmato i cosiddetti Accordi di Abramo nel 2021, Israele ha intensificato la sua presenza politica e di sicurezza a Khartoum e nelle aree circostanti.
Per Tel Aviv, il Sudan è tutt’altro che periferico: è un ponte geografico verso l’Africa e un’ancora strategica sul Mar Rosso, che protegge una delle arterie marittime più importanti del mondo, tra il Canale di Suez e lo Stretto di Bab el-Mandeb.
Uno studio del 2024 pubblicato sull’Israeli Army Journal dal tenente colonnello Gal Assil ha sottolineato che “le relazioni con il Sudan rappresentano un interesse strategico supremo, poiché consentono a Israele di monitorare le rotte utilizzate per il contrabbando di armi iraniane verso Gaza e lo Yemen e di stabilire reti di intelligence nel Mar Rosso meridionale”.
Questa ambizione di sicurezza prese presto forma tangibile. Nel maggio 2025, il canale israeliano Canale 14 trasmise un lungo servizio sull'”espansione segreta dell’Iran in Africa”, evidenziando la Libia e il Sudan come snodi logistici nella rete di contrabbando di armi verso Gaza.
Sudan asse strategico
Il rapporto affermava che il Sudan veniva utilizzato come “via terrestre supplementare” per il trasporto di missili e droni iraniani attraverso il confine tra Sudan ed Egitto. Sebbene non sia stata rilasciata alcuna conferma ufficiale, Reuters ha riferito nel giugno 2025 di fughe di notizie diplomatiche secondo cui Tel Aviv aveva fornito “supporto tecnico limitato” all’esercito sudanese, in particolare nelle comunicazioni e nella sorveglianza aerea, in coordinamento con Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti.
Al contrario, Haaretz sosteneva nell’agosto 2025 che Israele stava sfruttando la guerra del Sudan per giustificare l’espansione militare nel Mar Rosso con il pretesto di “proteggere le rotte di navigazione globali dalle minacce degli Houthi”.
Haaretz ha anche osservato che la crisi sudanese ha offerto a Israele l’opportunità di approfondire le alleanze con l’Etiopia e l’Eritrea, come parte del suo piano più ampio per contenere l’influenza iraniana che si estende da Teheran a Sana’a e Khartoum.
di Redazione



