Gaza, continua la politica della fame

Israele continua la sua politica di fame e di estorsione di esseri umani nella Striscia di Gaza, violando palesemente i termini dell’accordo di cessate il fuoco e consentendo l’ingresso solo di una minima parte degli aiuti umanitari obbligatori.
Secondo l’ufficio stampa governativo di Gaza, solo 986 camion di aiuti umanitari hanno raggiunto la Striscia dall’inizio del cessate il fuoco. Questa cifra rappresenta una piccola frazione dei 6.600 camion che avrebbero dovuto entrare entro la sera del 20 ottobre 2025, come previsto dall’accordo.
Questa grave carenza si verifica dopo lunghi mesi di rigido blocco e di sistematica repressione del regime israeliano, che ha lasciato oltre 2,4 milioni di cittadini in condizioni di estremo bisogno.
L’ufficio ha sottolineato che la media giornaliera di camion di aiuti umanitari è stata di soli 89, nettamente inferiore ai 600 camion giornalieri previsti. Questa deliberata riduzione, ha sottolineato l’ufficio, dimostra la strategia di soffocamento e fame perseguita dall’occupazione.
Queste quantità limitate non riescono a soddisfare i bisogni umanitari e di sussistenza minimi della popolazione. Gaza necessita urgentemente di un afflusso costante e massiccio di almeno 600 camion al giorno, per il trasporto di cibo, medicine, generi di prima necessità e carburante, per garantire anche i beni di prima necessità per una vita dignitosa.
Pur affermando la propria piena disponibilità a coordinarsi con le organizzazioni umanitarie internazionali per la distribuzione degli aiuti, l’Ufficio Stampa del Governo ha invitato i garanti del cessate il fuoco a fare pressione su Israele affinché lo rispetti. Ha avvertito che il continuo ritardo sta causando un rapido e grave deterioramento della situazione umanitaria.
Da parte sua, il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, ha espresso preoccupazione per gli attacchi aerei israeliani che continuano a colpire Gaza.
di Redazione



