Modello Albania perde pezzi

Il circo messo in piedi dal governo Meloni in Albania, perde ogni giorno dei pezzi importanti.
Diventato ormai un puzzle di impossibile soluzione, il teatro dell’assurdo che si recita nella sponda opposta dell’Adriatico si arricchisce di un nuovo copione.
La prima Corte penale della cassazione ha sollevato palesi dubbi sulla legittimità costituzionale su una norma introdotta, con un emendamento, nella conversione in legge del decreto del 28 marzo scorso. Questo decreto estende l’uso dei centri di intrattenimento di Gjedar ai migranti irregolari già presenti sul territorio nazionale. Tradotto dal “legalese”, significa che lo Stato italiano ha provato a legalizzare la privazione delle libertà personale senza alcun titolo.
Per la cassazione tutto ciò rischia di intaccare le fondamenta dell’ordinamento costituzionale a partire dai principi inderogabili di status libertatis e habeas corpus che hanno le loro radici nella Magna Charta Libertatum del 1215.
Albania, il governo ha provato lo sgambetto
La norma era stata pensata dal governo Meloni per impedire le decisioni della Corte d’appello di Roma, che da aprile ha disposto il rientro in Italia di chi chiede asilo a Gjader. I giudici capitolini hanno rilevato il contrasto tra la direttiva accoglienza e la presenza fuori dal territorio nazionale di fa domanda d’asilo secondo procedure diverse da quelle accelerate di frontiera.
In sostanza, cercando di mettere una pezza al “bug” di chi chiedeva asilo a Gjader e tornava in Italia e in libertà, il governo ha stabilito che dopo il rientro nel territorio nazionale nel porto di Bari e prima di una nuova richiesta di trattenimento, il migrante deve rimanere in detenzione per un periodo che può durare sino a 48 ore, senza giustificazione. Nei regimi tutto ciò è normale, ma in Italia vige ancora la costituzione che negli articoli: 3, 11, 24, 111 e 117 mette nero su bianco che non è possibile attuare quella norma.
I costi
Una baracconata, un costoso spot elettorale per quella parte della popolazione che si fa abbindolare dalle facili soluzioni a problemi complessi; questo è il modello Albania. Un modello inutile e costoso. A fare il conteggio di quanto viene a costare questo giocattolo propagandistico sono stati ActionAid e l’Università di Bari. 153mila euro il costo per allestire un singolo posto letto, 114mila euro al giorno per soli 5 giorni di attività nel 2024: tutti soldi pubblici.
A Gjader sono stati allestiti 400 posti letto; per la sola costruzione sono stati sottoscritti contratti per 74,2 milioni di euro. 528mila euro per far svernare il personale di polizia, il tutto senza contare i trasferimenti via mare. Soldi buttati dato che le prime operazioni di trasferimento si sono risolte in provvedimenti non convalidati, e tutti sono stati riportati in Italia.
di Sebastiano Lo Monaco