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Gaza: 700 giorni di fame e massacri

Dopo oltre 700 giorni di brutale guerra israeliana a Gaza, il regime occupante continua a usare la fame come arma contro i civili. Oltre ai massacri e alla scomparsa di quasi 80mila persone, il numero di vittime che muoiono di fame continua ad aumentare ogni giorno. Gli ultimi dati ufficiali riportano un bilancio di 64.656 morti e 163.503 feriti tra cui:

  • 18.600 bambini
  • 12.400 donne
  • 4.412 anziani
  • 1.411 personale medico
  • 246 giornalisti
  • 800 educatori
  • 203 dipendenti dell’Unrwa
  • 113 membri della protezione civile

Gaza sanguina mentre il mondo guarda in silenzio

L’ufficio stampa governativo di Gaza ha riferito che fino a ieri, almeno 370 persone, tra cui 131 bambini, sono morte di fame.

Dal punto di vista delle infrastrutture:

  • Oltre 268mila unità abitative sono state completamente distrutte.
  • Circa 148mila unità abitative sono state gravemente danneggiate.
  • 288mila famiglie sono ora senza casa.

Negli ultimi 190 giorni, Israele ha completamente sigillato i valichi di Gaza, interrompendo gli aiuti. Secondo l’ufficio stampa di Gaza, sono stati attaccati 61 centri di distribuzione alimentare e 128 convogli di aiuti. Solo nelle aree di distribuzione degli aiuti controllate da Stati Uniti e Israele, più di 2.360 persone sono state uccise e 17.400 ferite.

Il Ministero della Salute di Gaza ha riferito che dall’inizio della guerra, Israele ha ucciso in media 25 bambini al giorno. Nel frattempo, i decessi causati dalla fame continuano ad aumentare e non passa giorno senza che fonti mediche e governative di Gaza segnalino nuove vittime della fame.

Un genocidio architettato

All’inizio di settembre, l’International Association of Genocide Scholars, la più grande associazione mondiale di ricercatori sul genocidio, ha pubblicato un rapporto in cui afferma che sono stati soddisfatti tutti i criteri legali che provano il crimine di genocidio perpetrato da Israele a Gaza.

Il 22 agosto, le Nazioni Unite e le sue agenzie, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Unicef, il Programma alimentare mondiale e l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, hanno dichiarato ufficialmente per la prima volta una carestia diffusa a Gaza.

Secondo i dati periodici dei media statali di Gaza, la Striscia necessita di almeno 600 camion di aiuti umanitari al giorno per soddisfare i bisogni minimi dei palestinesi. Tuttavia, dal 26 al 30 agosto, solo 534 camion dei 3mila richiesti sono entrati a Gaza, e molti sono stati saccheggiati nel caos intenzionale architettato da Israele nell’ambito della sua “politica della fame”.

Funzionari di Gaza hanno anche riferito che Israele ha di fatto vietato l’ingresso di 430 generi alimentari essenziali per la sopravvivenza, in particolare per bambini, pazienti e feriti. Tra i prodotti vietati figurano uova, carne rossa e bianca, pesce, latticini, formaggio, frutta, verdura e integratori vitali per donne incinte, bambini e malati.

di Redazione

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