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Ebrei “turisti” in Siria

Il giornalista israeliano Roi Keyes ha pubblicato un articolo sul sito dell’agenzia Kan 11, dove rivela che il regime siriano di Ahmad al-Sharaa al-Julani, ha permesso a delegazioni di ebrei di visitare il Paese, nel tentativo di insabbiare i “massacri commessi contro le minoranze negli ultimi mesi, sia alawite che druse”.

Riportiamo il testo dell’articolo:

I turisti ebrei continuano ad affluire in Siria nonostante i pericoli che comporta entrare nel Paese, e alcuni scelgono persino di camminare per le strade di Damasco indossando la kippah. In un’intervista con Kan News, trasmessa martedì su Kan, uno di loro, il rabbino chassidico Moshe Klein di New York, che ha visitato il Paese accompagnato dall’uomo d’affari americano Dov Bleich, ha parlato della reazione della popolazione locale e del messaggio: “Non vogliono più la guerra”.

Klein non è il primo turista ebreo a visitare la Siria, e forse non sarà l’ultimo, nell’ambito dei tentativi del regime di presentarsi al mondo come non estremista. Questo potrebbe essere un tentativo di nascondere i massacri delle minoranze nel Paese, sia alawiti che drusi.

Durante la sua visita a Damasco, il rabbino Klein ha incontrato funzionari del regime siriano e ha visitato antichi siti ebraici ancora esistenti nel Paese, come le sinagoghe e la tomba del discepolo di Ari, il rabbino Chaim Vital. Il rabbino Klein ha affermato: “Purtroppo, la gente sta cercando oro lì. In Siria, si ritiene che gli ebrei seppellissero i loro morti con oro o argento, quindi la gente è alla ricerca del bottino”.

Differenza tra essere ebrei ed essere israeliani

Sebbene ci si sarebbe aspettati che due turisti apparentemente religiosi affrontassero pericoli camminando per le strade di Damasco, il rabbino Klein ha dichiarato a Kan News che è vero il contrario: “La gente del posto è stata molto gentile. Mi hanno chiesto perché avessi scelto la Siria, a differenza di quello che si sente nei notiziari, e ho risposto che era perché volevo vedere la vera Siria”.

Tuttavia, sembra esserci una differenza tra essere ebreo a Damasco ed essere israeliano, data la continua attività di Israele in Siria. “La gente è molto delusa da Israele. Vengono bombardati ogni settimana”, ha dichiarato il rabbino Klein. “Non vogliono più la guerra, vogliono stabilità. Ma invece di cercare la pace, Israele bombarda”.

Alla domanda di Kan News se ritenesse che la Siria facesse davvero sul serio riguardo alla pace con Israele, Haredi, residente a New York, ha risposto: “È una questione a cui non posso rispondere perché è una questione geopolitica. Ma penso che sarebbero felici di vedere i turisti ebrei, soprattutto gli ebrei siriani costretti a emigrare in altri Paesi, tornare a vedere la loro patria”.

In conclusione, il rabbino Klein ha aggiunto: “Visitare la Siria è stata un’opportunità meravigliosa. Come ebreo che ha viaggiato in oltre 100 Paesi, essere in Siria, con i suoi migliaia di anni di storia ebraica, vedere i luoghi e parlare con la gente del posto, è stata un’esperienza unica”.

di Redazione

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