Striscia di Gaza, 83% dei morti sono civili

Passano quasi come “normalità” le immagini macabre e terribili che arrivano ogni giorno dalla Striscia di Gaza. Ospedali fatti saltare in aria come se fossero bunker in barba a qualsiasi legge se non civile e morale. Purtroppo sconosce ogni forma di moralità il regime sionista, che vede negli altri solo nemici da odiare, massacrare e distruggere.
+972 e The Guardian non sono testate che possono essere accusate di connivenza con Hamas, ma agenzie israelo-palestinese e inglese. I dati pubblicati provengono dal database dell’intelligence e mostrano una cosa ben precisa: a maggio del 2025 su 45mila morti “solo” 8.900 erano combattenti.
L’83% dei palestinesi uccisi durante l’offensiva del regime sionista sono civili, questo rivelano il The Guardian, Local Call e +972 Magazine.
Le cifre del database registrano che le morti della Resistenza palestinese contraddicono in modo netto le affermazioni dell’Idf e dei vari funzionari di regime, che dichiarano un rapporto di 1:1 o di 2:1 tra civili e miliziani. I bombardamenti hanno ucciso civili ad un ritmo che, nella guerra moderna, non ha nessun precedente.
Morti presunte nella Striscia di Gaza
Il database contiene un elenco di 47.653 nomi di palestinesi di Gaza che Aman (la direzione dell’intelligence militare), considera attivi nelle ali militari della Resistenza. Stando ai dati, l’esercito sionista riteneva di aver ucciso 8.900 membri dal 7 Ottobre in poi, 7.300 di questi sono considerati “morti con certezza” e 1.750 “probabilmente morti”. La stragrande maggioranza è di basso grado, mentre si pensa di aver ucciso 100-300 membri di alto rango su un totale di 750 nominati nel database.
Supponendo che tutti i morti miliziani, certi e probabili siano conteggiati nel bilancio totale, oltre 83% dei morti sono civili, e se si escludono le vittime probabili e si includono solo quelle certe, la percentuale dei civili sale all’86%.
Le scuse del regime
I sionisti hanno da sempre cercato di respingere le accuse di uccisioni indiscriminate. ma il numero dei civili uccisi aumenta continuamente. Nel dicembre del 2023 con già 16mila vittime, il portavoce dell’Idf, Jonathan Conricus, dichiarava alla Cnn che: “Israele aveva ucciso due civili per ogni miliziano” in un rapporto definito “estremamente positivo.” Un’indagine di Haaretz, ha rivelato che solo 10 dei 200 “terroristi” dichiarati tali uccisi dalla 252 Divisione nel corridoio di Netzarim, potevano essere identificati come membri di Hamas.
di Sebastiano Lo Monaco