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Arbain, il trionfo della fede sulla paura

Arbain, il più grande pellegrinaggio annuale del mondo, dimostra ancora una volta che la fede, i valori spirituali e la devozione ai precetti divini, come al solito, non sono limitati né dalla paura del terrorismo, né da stratagemmi politici per smorzare l’entusiasmo.

In altre parole, con orrore dei malintenzionati, degli Stati Uniti e dei sionisti, nonché dei pochi elementi laici che tentano invano di trasformare l’Iraq in uno Stato cliente delle potenze occidentali, la fede islamica del popolo iracheno e la sua devozione al cammino del Profeta e della sua infallibile Ahl al-Bayt (Casa Benedetta) superano di gran lunga i rischi posti dal Covid-19 o da qualsiasi altra pandemia.

È davvero uno spettacolo magnifico vedere i pellegrini (oltre quattro milioni), marciare a piedi verso Karbala da diverse direzioni dell’Iraq, in particolare dalla città santa di Najaf, dove riposa in pace eterna il vicegerente divinamente designato del Profeta, l‘Imam Ali ibn Abi Taleb, l’Immacolato Padre dell’Imam Husayn.

Come di consueto, i pellegrini sono stati trattati con la stessa ospitalità degli anni passati dagli abitanti dei villaggi e delle città, che hanno offerto loro cibo, frutta, bevande, servizi medici e persino alloggio, osservando rigorosamente le precauzioni suggerite dai medici.

Arbain, il più grande raduno sul pianeta Terra

La numerosa presenza di ulema, autorità religiose e studenti di seminario, nei loro abiti tradizionali, ha anche indicato il fatto che la fede trionfa sulle paure, mentre i pellegrini rendevano omaggio ai martiri della Palestina e ai martiri della codarda aggressione israeliana al Libano e alla Palestina. Hanno sottolineato che il genocidio di Gaza si ritorcerà contro l’entità sionista e contro gli Stati Uniti, gettando infine queste due potenze malvagie nella pattumiera della storia, come è accaduto al tiranno Yazid e agli autori della straziante tragedia di Karbala.

Preghiamo Dio Onnipotente affinché liberi non solo i musulmani, ma tutta l’umanità dal male degli elementi satanici in forma umana. Si spera che l’Arbain del prossimo anno a Karbala sarà di portata più grande, che piaccia o no ai nemici dell’umanità, come gli Stati Uniti, e ai sionisti, come è evidente dal silenzio dei media occidentali e dai loro vani tentativi di sminuire ogni anno il più grande raduno sul pianeta Terra.

di Redazione

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