Yemen, piano infiltrazione intelligence israeliana

Yemen – Un piano di sicurezza guidato dagli Emirati Arabi Uniti e dall’Arabia Saudita prevede che il Servizio di Intelligence Estero israeliano (Mossad) intenda sfruttare i figli di Ali Abdullah Saleh e i membri del Partito del Congresso Popolare a Sana’a. L’obiettivo è quello di indebolire il potere politico del movimento Ansarullah e reclutare mercenari per mettere a segno attentati a Sana’a.
Di recente, i media arabi hanno riferito che Ansarullah, in conflitto con il suo principale alleato politico, il “Partito del Congresso Popolare”, ha arrestato i leader del partito e sequestrato la loro sede, a causa di legami con Ahmed Abdullah Saleh, figlio dell’ex leader yemenita Ali Abdullah Saleh, ora residente negli Emirati. Queste notizie, tuttavia, erano false e il Partito del Congresso Popolare yemenita ha negato le accuse diffuse dai media sauditi ed emiratini secondo cui agenti dell’intelligence di Ansarullah avrebbero attaccato la sua sede a Sana’a.
Salim Al-Mughlas, membro dell’ufficio politico di Ansarullah, ha rivelato che l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno recentemente tentato di aizzare le fazioni yemenite e scatenare un conflitto interno a Sana’a, ma il piano è fallito. Ha smentito le voci apparse sui media arabi sull’arresto di membri del Partito del Congresso Popolare, affermando che queste provocazioni miravano a colpire sia il Partito del Congresso Popolare sia il movimento Ansarullah.
Yemen, Ansarullah previene sedizione
L’intelligence di Ansarullah ha agito saggiamente, scoprendo e prevenendo la sedizione guidata da elementi legati al Partito del Congresso Popolare. Il Mossad sta cercando di coinvolgere Ahmed Abdullah Saleh in politica attraverso agenti emiratini e attraendo membri del Partito del Congresso Popolare con sede a Sana’a, con l’obiettivo di creare nuove tensioni in termini di sicurezza. Inoltre, parallelamente agli sforzi segreti di Tariq Saleh per rafforzare i legami con il Partito Islah a Taiz, fonti locali hanno confermato che Madin Abdullah Saleh, un altro figlio dell’ex leader yemenita Ali Abdullah Saleh, è recentemente arrivato a Marib. Si era recato a Riyadh pochi giorni prima ed era stato coordinato a Marib dai sauditi.
Queste azioni sono in linea con un piano tripartito che coinvolge Israele, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita per reintrodurre i figli di Saleh nella politica yemenita. Durante la sua visita, Madin ha probabilmente incontrato i leader militari della coalizione saudita-emiratina, tra cui Sultan Al-Aradah, altri leader del partito Islah e il tenente generale Sagheer bin Aziz, per discutere degli sviluppi politici e militari in corso. Il piano per riportare in patria i figli di Ali Abdullah Saleh è in realtà una strategia di sicurezza orchestrata dal Mossad.
Il tutto è iniziato riscrivendo la storia della morte di Saleh per mano di Ansarullah durante la sua fuga da Sana’a, ed è proseguito attraverso i contatti del figlio maggiore Ahmed con membri del Partito del Congresso Popolare a Sana’a. Di recente, questo è diventato più evidente con gli spostamenti di Tariq e Madin Saleh nello Yemen sudoccidentale e a Marib. Si prevede che i figli di Saleh entreranno in Yemen come parte di un nuovo gruppo di mercenari legati alla coalizione saudita. Il loro obiettivo è reclutare membri del Partito del Congresso Popolare a Sana’a, così come forze fedeli a Tariq Saleh e sostenitori di Ali Abdullah Saleh, come il Tenente Generale Sagheer bin Aziz. Questa strategia mira a indebolire l’influenza politica degli alleati di Ansarullah.
Controllo del territorio
A prima vista, questo piano potrebbe apparire debole e ingenuo, poiché il Partito del Congresso Popolare non ha un potere significativo a Sana’a. Nel frattempo, Ansarullah, con la sua considerevole influenza politica e sociale, potrebbe facilmente prendere il controllo dell’intera organizzazione di questo partito attraverso un’operazione di sicurezza. Tuttavia, la loro separazione minerebbe la posizione politica di Ansarullah in Yemen. Inoltre, i loro elementi subordinati potrebbero trasformarsi in una rete di spionaggio del Mossad a Sana’a e infiltrarsi nel governo e nelle forze armate yemenite. Ciò consentirebbe a Israele di raccogliere maggiori informazioni e dati su installazioni militari vitali, nonché sui quartieri generali dei leader, dei comandanti e delle forze armate yemenite di Ansarullah.
La Resistenza yemenita deve impegnarsi più che mai per mantenere l’unità del proprio fronte interno nel governo di Sana’a e impedire alle spie di infiltrarsi nelle aree sotto il loro controllo. Un metodo di infiltrazione prevede la riapertura delle strade tra le città controllate da Ansarullah e il governo dimissionario, un’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite. Questa mossa potrebbe consentire alle spie di accedere più facilmente ai territori interni di Ansarullah. Sebbene la Resistenza supervisioni e ispezioni queste strade, gli agenti israeliani sul campo possiedono una formazione e risorse specializzate per eludere i controlli di sicurezza, potenzialmente infiltrandosi nelle città controllate da Ansarullah.
di Redazione