Diritti UmaniMedio Oriente

Georges Abdallah torna a Beirut dopo 41 anni di carcere

Il militante libanese, Georges Abdallah, è stato rilasciato dalla Francia dopo 41 anni di carcere. Il 25 luglio è arrivato all’aeroporto di Beirut accolto come un eroe. “La Resistenza è radicata in questa terra e non può essere sradicata”, queste sono state le prime parole di Abdallah al suo arrivo all’aeroporto internazionale Rafic Hariri.

Abdallah, ex membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e delle Fazioni Rivoluzionarie Armate Libanesi (Larf), fu arrestato nel 1984 e condannato all’ergastolo nel 1987 con l’accusa di essere coinvolto negli omicidi dell’addetto militare statunitense Charles Ray e del diplomatico israeliano Yakov Barsimentov a Parigi nel 1982.

Abdallah è stato anche accusato di essere coinvolto nel tentato assassinio del console generale statunitense Robert Homme a Strasburgo. Gli omicidi di Ray e Barsimentov furono rivendicati dalle Larf e presentati come una risposta al coinvolgimento di Washington e Tel Aviv nella guerra civile libanese.

Detenuto nel carcere di Lannemezan, nel sud della Francia, Abdallah ottenne il diritto alla libertà vigilata nel 1999, ma dieci successive richieste di rilascio furono respinte. Una sentenza del 2013 che ne autorizzava il rilascio a condizione dell’espulsione dalla Francia non fu mai eseguita.

Il 15 novembre 2023, la Corte d’appello di Parigi ha nuovamente approvato la sua liberazione, a condizione dell’espulsione definitiva, decisione confermata il 17 luglio 2025 dal Ministero della Giustizia francese.

Georges Abdallah: “Finché c’è Resistenza, c’è un ritorno in patria”

Il suo avvocato, Jean-Louis Chalanset, ha descritto l’esito come “una vittoria giudiziaria e uno scandalo politico”, confermando che le ripetute pressioni degli Stati Uniti e di Israele avevano ostacolato precedenti decisioni legali. Abdallah è stato il prigioniero detenuto più a lungo nell’Europa occidentale.

Oggi 74enne, Abdallah è tornato a Beirut venerdì, dove ha sottolineato la necessità di un maggiore sostegno alla Resistenza, affermando: “Finché c’è Resistenza, c’è un ritorno in patria”, e ha salutato i combattenti caduti come “il fondamento di ogni idea di liberazione”. Ha inoltre chiesto l’intensificazione della Resistenza in Palestina e ha condannato i governi arabi per la loro inazione nei confronti di Gaza.

di Redazione

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi