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Hezbollah non deporrà le armi

Un parlamentare libanese di Hezbollah ha affermato che il movimento di Resistenza non deporrà le armi, mentre il regime sionista continua i suoi attacchi nel Libano meridionale.

“I libanesi hanno il diritto di proteggere il loro Paese e lo Stato ha il dovere di difendere la sovranità, la vita e la dignità dei cittadini, e di non piegarsi ai dettami del nemico. È l’arma della Resistenza che ha liberato il Libano e lo protegge, e noi continueremo a impegnarci per essa”, ha dichiarato martedì sera Ibrahim al-Moussawi, membro del blocco parlamentare “Lealtà alla Resistenza”.

Il parlamentare libanese ha aggiunto che il regime occupante israeliano, che si proclama invincibile, è stato sconfitto in tutte le fasi formative contro il popolo libanese e i combattenti della Resistenza fin dal 1982. Ha aggiunto che è stato Hezbollah a creare l’equazione della deterrenza e a liberare i territori libanesi, sottolineando che il movimento di Resistenza ha sempre protetto il Libano e gli ha dato orgoglio e dignità.

Il parlamentare libanese ha inoltre affermato che il regime sionista si trova in uno stato di paura a seguito della creazione dell’equazione di deterrenza da parte di Hezbollah. Moussawi ha infine denunciato i tentativi di “lavaggio del cervello” e di “presentare la normalizzazione con Israele come una via verso la pace”, sottolineando che gli accordi firmati tra i due Paesi e il regime di Tel Aviv “non hanno portato né prosperità né sicurezza, ma ulteriore umiliazione”.

Hezbollah condanna passività governo libanese

Dall’inizio del cessate il fuoco del 27 novembre tra Tel Aviv ed Hezbollah, le forze di occupazione israeliane hanno lanciato attacchi contro il Libano, inclusi attacchi aerei in tutta la nazione araba, violando l’accordo. Il 27 gennaio 2025, il Libano ha annunciato la decisione di prorogare il cessate il fuoco con Israele fino al 18 febbraio.

Sebbene la scadenza del 18 febbraio sia scaduta, Israele continua a mantenere l’occupazione di cinque importanti regioni del Libano meridionale, ovvero Labbouneh, il Monte Blat, la collina di Owayda, Aaziyyeh e la collina di Hammamis, tutte situate vicino al confine. Il Libano ha condannato la continua presenza delle forze militari israeliane, considerandola una violazione dell’accordo di cessate il fuoco e dei tempi di ritiro stabiliti. Alti funzionari di Beirut hanno espresso il loro impegno ad adottare “tutte le misure necessarie” per rimuovere le truppe occupanti dal Paese. Purtroppo, oltre le dichiarazioni il nulla.

di Redazione

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