Siria: ma cosa festeggiate?

Siria – Immaginate un uomo che viene aggredito, picchiato a morte, la sua casa saccheggiata, la sua famiglia dilaniata. Anni dopo, quando è in coma, coloro che lo hanno picchiato tornano per dirgli: “Buone notizie! Ora ti lasciamo bere un sorso della tua acqua”.
Questo è esattamente ciò che alcuni stanno celebrando come la revoca delle sanzioni alla Siria. Stanno applaudendo per le briciole, organizzando parate per un ladro che ti ruba il portafoglio e poi ti restituisce la ricevuta.
Siria: ciò che questa revoca non include
- Non pone fine all’occupazione illegale del territorio siriano da parte degli Stati Uniti né al saccheggio del petrolio siriano.
- Non ferma gli attacchi aerei israeliani sul territorio siriano.
- Non inverte il furto di intere fabbriche da parte della Turchia, portate via oltre confine.
- Non permette alla Siria di commerciare, crescere o costruire liberamente senza la supervisione degli Stati Uniti e l’approvazione sionista.
- Non compensa la Siria per migliaia di carri armati, aerei e missili distrutti in una guerra che non ha iniziato.
- Non ricostruisce l’esercito siriano.
- Non affronta la schiacciante disoccupazione.
- Non ripristinerà la lira siriana, né riporterà la sicurezza o l’unità.
- Di certo non riunirà curdi o drusi al tessuto nazionale siriano.
Questa “revoca delle sanzioni” non restituirà alla Siria l’indipendenza strappata dagli stivali americani, dalle bombe sioniste e dall’avidità turca. Ma ingrasserà i portafogli di signori della guerra come al-Julani e la sua banda.
Quindi vi chiedo: cosa state festeggiando esattamente? È sollievo o semplicemente gratitudine per il fatto che la catena intorno al vostro collo si sia leggermente allentata?
di Redazione