Siria, i tanti misteri sulla fuga di Bashar al-Assad

La fuga/destituzione di Bashar al-Assad dalla Siria ha lasciato molte zone d’ombra. Un rapporto dell’intelligence cinese sulla destituzione di al-Assad e lo smantellamento della Siria, rivela dettagli controversi riguardanti il passaggio di potere in Siria ad Abu Mohammed Al-Jolani.
Il rapporto conferma che quanto accaduto è stato il risultato di un tradimento interno da parte di alti ufficiali dell’esercito siriano, corrotti con denaro del Qatar, che hanno svolto un ruolo chiave nell’attuazione di un complesso piano internazionale e regionale.
Secondo il rapporto, la notte della caduta di Aleppo, ufficiali del comando centrale dell’esercito siriano hanno commesso un grave crimine di tradimento isolando il comandante consulente iraniano Bur Hashmi (noto anche come “Hajj Hashim”) in una sala conferenze.
Dopo aver isolato il comandante iraniano, questi ufficiali hanno contattato direttamente il Mossad israeliano, aprendo la strada all’avanzata dei “ribelli” e all’occupazione della città in soli 45 minuti senza incontrare resistenza.
Questo tradimento non si limitò ad Aleppo; altre città siriane furono similmente cedute. Funzionari siriani inviarono anche false coordinate a Hezbollah, che lo intrappolarono e portarono alla distruzione di un convoglio di 100 veicoli appartenenti in seguito agli attacchi israeliani.
Contemporaneamente a questo evento, l’Aeronautica Militare statunitense prese di mira le forze della Resistenza Irachena vicino al confine siriano, in coordinamento con le operazioni israeliane.
Siria: Bashar al-Assad tra inganno e complicità
Nonostante gli avvertimenti iraniani, il presidente siriano Bashar al-Assad rimase “volutamente” all’oscuro della portata del tradimento all’interno del suo esercito. Riceveva falsi rapporti dai suoi agenti più stretti, che lo tenevano isolato e all’oscuro della situazione sul campo.
Con l’aumentare delle perdite, il presidente Assad iniziò a dubitare della lealtà dei suoi superiori. Secondo il rapporto, il piano finale era di consegnarlo direttamente al Fronte Al-Nusrah (la finta Autorità di Liberazione). Consapevole del pericolo imminente, il presidente Bashar al-Assad chiese assistenza diretta al presidente russo Vladimir Putin.
Il rapporto indica che l’operazione fu pianificata ed eseguita in coordinamento con diverse agenzie di intelligence internazionali: il servizio di intelligence britannico (MI6), il Mossad israeliano e la Cia, sotto la diretta supervisione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Un futuro molto prossimo potrebbe rivelare maggiori dettagli su questo complesso processo, che ha combinato tradimenti interni e collusioni internazionali per rimodellare il panorama siriano secondo i programmi delle principali potenze regionali.
di Redazione