Sionisti religiosi e laici uniti per realizzare il Grande Israele

Il leader del movimento di Resistenza Ansarullah in Yemen, Abdul-Malik al-Houthi, ha affermato che sia i sionisti religiosi che quelli laici sono uniti nel loro programma ostile di dominare la regione e materializzare il progetto malevolo del “Grande Israele”.
Intervenendo in un discorso televisivo giovedì, Abdul-Malik al-Houthi ha affermato che Israele continua la sua barbara aggressione contro Gaza, “commettendo quello che è diventato noto come il crimine del secolo: un genocidio in atto nel cuore delle terre islamiche, davanti agli occhi del mondo intero”.
“Il genocidio a Gaza viene trasmesso in diretta, a differenza delle atrocità del passato che sono state rese note solo a posteriori. Questo pone un’immensa responsabilità sulla Ummah islamica, in particolare sugli arabi, che hanno sacri doveri nel Jihad e nella lotta contro l’oppressione”, ha affermato.
Obiettivi dei sionisti
“La continua negligenza della Ummah nei confronti di Gaza non la assolverà dalle conseguenze divine. Più aumenta l’oppressione, più pesante è la responsabilità e maggiore è la punizione. Sia il sionismo religioso che quello laico sono uniti nei loro sforzi per distruggere la moschea di Al-Aqsa e costruire il cosiddetto tempio”, ha affermato Houthi.
Il leader di Ansarullah ha affermato che il popolo palestinese continua a lottare con coraggio e determinazione e che le operazioni dei suoi combattenti dimostrano la loro efficacia e la loro posizione incrollabile. Nonostante affrontino una guerra genocida, la loro forza spirituale rimane intatta, ma hanno bisogno del pieno sostegno dell’Ummah.
“In contrasto con l’enorme sostegno degli Stati Uniti e dell’Occidente a Israele, il mondo islamico ha ampiamente fallito nel mantenere le proprie responsabilità. Lo Yemen ha continuato a impegnarsi – militarmente, ufficialmente e a livello popolare – a sostenere il popolo palestinese”, ha dichiarato.
Il leader di Ansarullah ha affermato che dal 15 marzo ad oggi “sono state effettuate 132 operazioni a sostegno della Palestina, con l’impiego di 253 missili balistici, da crociera, ipersonici e droni, nonostante la continua aggressione americana allo Yemen”.
“Solo questa settimana, 10 missili e droni sono stati lanciati verso Yafa, Asqalan, il Naqab, Umm al-Rashrash e la città occupata di Haifa. L’attacco all’aeroporto di Lod (Ben Gurion) ha attirato grande attenzione globale e ha messo a nudo la vulnerabilità del nemico. L’aeroporto Ben Gurion è stato colpito nonostante quattro livelli di difesa aerea, tra cui il sistema americano THAAD. L’attacco missilistico ha costretto oltre tre milioni di sionisti a scappare nei rifugi, ha bloccato le operazioni aeroportuali e ha causato gravi perdite commerciali. Almeno 27 compagnie aeree internazionali hanno sospeso i voli verso Israele, a dimostrazione dell’impatto delle operazioni nello Yemen”, ha concluso il leader di Ansarullah.
di Redazione