Gaza: Israele uccide un bambino ogni 40 minuti

L’esercito del regime sionista ha ucciso 16.300 bambini palestinesi nel genocidio che sta portando avanti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, al ritmo di un bambino ucciso ogni 40 minuti, ha riferito il Ministero della Salute palestinese.
Il ministero ha affermato che “tra questi martiri ci sono 908 neonati che non hanno compiuto il primo anno di vita e 311 bambini nati e martirizzati durante la guerra genocida”. Ha avvertito della crescente catastrofe sanitaria e umanitaria che la Striscia di Gaza sta subendo a causa di 19 mesi di genocidio israeliano, che ha lasciato ampia distruzione e condizioni tragiche, soprattutto tra bambini, donne e anziani.
Il direttore degli ospedali da campo del Ministero, Marwan al-Hams, ha aggiunto che il blocco israeliano e la chiusura dei valichi per oltre due mesi hanno esacerbato la situazione sanitaria. I centri di assistenza sanitaria primaria sono stati chiusi a causa dei bombardamenti o perché situati in zone di evacuazione, privando migliaia di bambini e donne incinte di cure mediche di base. Al-Hams ha osservato che i vaccini contro la poliomielite sono ancora vietati, il che minaccia gli sforzi per prevenire la malattia.
A Gaza si muore di fame
Il ministero ha registrato la morte di almeno 60 bambini a causa di malnutrizione e complicazioni di salute, in un contesto di grave carenza di latte medicinale, soprattutto per i bambini con bisogni speciali.
Al-Hams ha aggiunto che dipendere da un pasto incompleto al giorno ha causato a molti bambini deperimento e malnutrizione, “poiché sono stati privati di acqua potabile e cibo sano a causa degli attacchi dell’occupazione alle infrastrutture e del diniego di aiuti umanitari”.
Il ministero ha anche documentato l’uccisione di bambini palestinesi nel tentativo di ottenere razioni alimentari da istituzioni caritatevoli direttamente bombardate. Ha avvertito che migliaia di bambini sono ora senza casa e vivono in campi profughi privi del minimo necessario, mentre le donne incinte incontrano enormi difficoltà a raggiungere gli ospedali, soprattutto di notte quando i bombardamenti si intensificano.
di Redazione