Stati Uniti inviano migliaia di bombe a Israele

Gli Stati Uniti si stanno preparando a inviare un ingente carico di munizioni a Israele, intensificando ulteriormente la guerra in corso a Gaza. Notizie indicano che gli Stati Uniti hanno approvato il trasferimento di oltre 3mila potenti bombe all’esercito israeliano, in concomitanza con i piani per una significativa escalation delle operazioni militari nella regione.
Secondo fonti citate da Ynetnews, un’agenzia di stampa israeliana, l’aeronautica militare israeliana dovrebbe ricevere queste munizioni nelle prossime settimane, con l’obiettivo di rafforzarne la prontezza in vista di un’offensiva su vasta scala guidata dal Comando Meridionale dell’esercito di occupazione israeliano. Inoltre, si prevede l’arrivo di oltre 10mila bombe aggiuntive, che andranno a ricostituire le scorte militari israeliane, mentre Israele prosegue i suoi attacchi criminali non solo a Gaza, ma anche in Libano e Siria.
Quest’ultima spedizione fa parte di un pacchetto di armi completo che include bombe MK-84, note per la loro capacità distruttiva. Il trasferimento segue una spedizione simile, inizialmente sospesa dalla precedente amministrazione statunitense, ma ripresa all’inizio di quest’anno.
Stati Uniti dietro il genocidio a Gaza
Con l’aggravarsi della situazione, i vertici dell’esercito israeliano hanno annunciato l’intenzione di ampliare l’offensiva su Gaza. Il Ministro degli Affari Militari israeliano, Israel Katz, ha confermato che l’esercito si sta preparando per una “vigorosa” espansione dell’offensiva, che ha già visto la conquista del “Corridoio Morag”, una via strategica che collega le città di Rafah e Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. L’esercito israeliano di occupazione ha riferito che Rafah, ora completamente circondata, è l’ultimo rifugio per oltre un milione di sfollati palestinesi.
L’intensificarsi della campagna genocida ha avuto un costo umano impressionante. Dal 18 marzo, almeno 1.630 palestinesi sono stati uccisi e più di 4.300 sono rimasti feriti in tutto il territorio palestinese a causa degli incessanti bombardamenti e delle incursioni terrestri israeliane.
Interi quartieri di Rafah e di altre zone meridionali sono stati rasi al suolo e i civili sfollati sono stati nuovamente costretti a fuggire, questa volta senza un posto dove andare. In tutto il territorio, le infrastrutture essenziali sono state decimate, aggravando le condizioni già disastrose di oltre due milioni di palestinesi intrappolati.
di Redazione