Siria, Arabia Saudita “ripagherà” debito con la Banca Mondiale

L’Arabia Saudita sta pianificando di saldare i debiti che la Siria ha nei confronti della Banca Mondiale, aprendo la strada all’approvazione di milioni di dollari in sovvenzioni per la ricostruzione e per sostenere il settore pubblico paralizzato del Paese.
Damasco è a corto di valuta estera e un precedente piano per ripagare i debiti utilizzando i beni congelati all’estero non si è concretizzato. I funzionari della Banca Mondiale hanno discusso la possibilità di fornire finanziamenti per aiutare a ricostruire la rete elettrica del Paese, gravemente danneggiata da anni di guerra, e anche per sostenere gli stipendi del settore pubblico.
Nel fine settimana, la Reuters aveva riferito che la Siria invierà una delegazione negli Stati Uniti per la riunione annuale della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale che si terrà a Washington nel mese di aprile.
Un Paese consegnato ai terroristi
L’amministrazione siriana guidata dai mercenari di Ahmad al-Sharaa, che ha assunto il potere dopo la caduta del governo dell’ex presidente Bashar al-Assad, sperava di ottenere un po’ di sollievo dalle pesanti sanzioni imposte a Damasco nel corso degli anni.
Il Regno Unito e diversi Paesi dell’Ue hanno revocato alcune delle sanzioni imposte alla Siria, e Washington ha concesso un’esenzione di sei mesi da alcune sanzioni a gennaio. Gli Stati Uniti hanno inoltre fornito alla Siria un elenco di richieste che il governo siriano dovrebbe soddisfare in cambio di una parziale revoca delle sanzioni, secondo quanto riportato alla fine del mese scorso.
Tra queste misure rientrano la distruzione di qualsiasi arma chimica, la cooperazione nella “lotta al terrorismo” e la garanzia che ai combattenti stranieri non vengano concesse posizioni di vertice. Diversi militanti che hanno combattuto con organizzazioni legate ad Al-Qaeda e all’Isis contro il precedente governo sono stati arruolati nell’esercito e hanno ricevuto incarichi di comando.
Il debito della Siria
Il debito della Siria nei confronti della Banca Mondiale ammonta a circa 15 milioni di dollari, cifra che deve essere saldata prima che l’istituzione finanziaria internazionale possa approvare una sovvenzione o qualsiasi altro tipo di assistenza finanziaria. Inoltre, l’economia siriana è stata decimata da anni di guerra e sanzioni.
Il 20 febbraio scorso, le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto in cui sottolineano che l’economia siriana non sarà in grado di riprendersi completamente prima del 2080, ovvero tra 55 anni. Un funzionario del Qatar ha annunciato il 13 marzo che Doha fornirà gas naturale alla Siria per rafforzare il settore energetico del Paese.
Vale la pena ricordare che le forze governative siriane hanno ucciso migliaia di alawiti in una serie di sanguinosi massacri settari all’inizio del mese scorso. Decine di migliaia di persone sono state sfollate e sono fuggite in Libano. Il tutto con il tacito consenso dell’Occidente.
di Redazione